Ciak si legge – di Dario Pontuale

Ciak si legge

di Dario Pontuale

Ianieri Edizioni

Dal sito dell’editore

Da Hemingway ad Harper Lee, passando per Cesare Pavese, Joseph Conrad, Gustave Flaubert e Beppe Fenoglio, 22 “ritratti di libri” che si avvicendano non seguendo un ordine cronologico, geografico o tipologico, ma rispecchiando semplicemente l’incontro dell’autore con quei Classici entrati con forza nella sua vita di lettore e addetto ai lavori. Pontuale affianca ad ogni “ritratto”, arricchito da note sulla vita dell’autore e qualche aneddoto, la trasposizione cinematografica del romanzo: in pochi istanti si passa dal libro al film, dalla letteratura al cinema, attraverso una particolareggiata scheda che conduce dalla carta alla pellicola.

Ad impreziosire il volume, i disegni degli allievi del corso di illustrazione di Ale Giorgini –  illustratore professionista e presidente dell’Associazione Illustri – della “Scuola Internazionale di Comics” di Padova: disegni figurativi, concettuali, metaforici, graffianti che rilanciano l’ispirazione in questo libro di raccordo tra parola scritta e immagine. “Ciak, si legge. Capolavori senza tempo raccontati a chi ha poco tempo rappresenta uno straordinario invito alla lettura” afferma Darwin Pastorin nella prefazione. “Maneggiatelo con cura e conservatelo come un bene prezioso. Parla di libri, della passione per i libri, della passione travolgente per i libri. A scriverlo è un intellettuale senza boria, un lettore senza pace, un divoratore di pagine. Ci racconta, con esemplare sintesi, i testi che hanno segnato il suo cammino letterario-esistenziale. E, alla fine, di ogni narrazione ci indica dove ‘vedere’ quel libro al cinema o alla televisione.”

Recensione

Che cosa si può scrivere di un libro che parla di libri?

E non di libri, ma di Libri, con la L maiuscola.

Se a scriverlo è uno come Dario Pontuale se ne potrebbe parlare per delle ore.

Un dono importante è questo volume che avete tra le mani.

scrive Darwin Pastorin nella prefazione, ed è davvero un dono, o meglio, una raccolta di doni quella che ci fa Dario Pontuale. Ci parla dei libri con passione, come al suo solito, tratteggiando anche l’autore, oltre al libro, in maniera interessante. Ce li presenta come se fossero degli amici, senza dilungarsi su inutili dettagli o contestualizzando in maniera eccessiva il periodo storico. Di Salgari, per esempio, ci dice che era un bugiardo patentato, che millantava viaggi intorno al mondo. Di Bukowski, che vanta migliaia di aspiranti imitatori in giro per il mondo, ci dice, citando Ebert:

Un milione di uomini inizia a ubriacarsi per diventare un grande scrittore, e uno ce la fa. Probabilmente ora un altro milione di uomini si sta ubriacando nel tentativo di capire come ci sia riuscito Bukowski. Lui non è un sopravvissuto. Lui è un’aberrazione statistica.

È questo stile diretto e sincero che rende gli scritti di Pontuale vivi. Ci fa sentire l’autore e le motivazioni che lo hanno spinto a scrivere. E fa venir voglia di leggere o rileggere il libro i cui parla, compreso Melville, o, nel mio caso è maggiormente degno di nota, di vedere il film.

Questa è la prima parte del titolo: “ciak”. Dopo averci parlato del libro e del suo autore, Pontuale ci segnala quella che, secondo lui, è la miglior trasposizione cinematografica che ne sia stata fatta. Coniuga così due arti, senza dire: “sì, ma il libro è molto meglio!”, brutto vizio che noi lettori tendiamo ad avere. Non si dilunga sul film, ma se ne deduce che in quelle pellicole registi e attori abbiano colto l’essenza, la stessa che lui coglie e ci regala.

Il libro nasce a seguito di suoi interventi, è una raccolta dei suoi appunti. Non è solo un modo di leggere tanti libri in uno, un bigino un po’ più evoluto. È il racconto di un amore infinito per la letteratura, per i buoni libri e per i film. È una dichiarazione d’amore e di passione.

E poi, devo dirlo, mi consola non essere la sola ad aver creduto per anni che Harper Lee fosse un uomo.

Fino al giorno in cui mi minacciarono di non lasciarmi più leggere, non seppi di amare la lettura: si ama, forse, il proprio respiro?

Harper Lee

Daniela