Figlie Sagge di Angela Carter (Fazi editore)

figlie-sagge
Figlie Sagge di Angela Carter per Fazi Editore

Dal sito dell’editore:

È il 23 aprile – data di nascita di Shakespeare – e le gemelle Dora e Nora, attrici e ballerine di seconda categoria, si apprestano a festeggiare i loro settantacinque anni. Suonano alla porta: su un cartoncino bianco arriva l’invito alla festa del padre, il celebre attore Melchior Hazard, che nello stesso giorno di anni ne compie cento, e che di riconoscerle non ne ha mai voluto sapere. C’è da decidere cosa indossare!
Così si apre Figlie sagge, la storia di due donne libere ed eternamente giovani che, nate nel lato sbagliato della città, quello più misero, sono sempre state attratte dal bagliore del mondo dello spettacolo. Dall’infanzia anticonvenzionale, alla strampalata carriera, fino ai vibranti settant’anni, la vita delle due gemelle è un susseguirsi di episodi grotteschi: fra identità scambiate, fidanzati presi in prestito, spettacoli improvvisati e feste che culminano in incendi, quello di Dora e Nora è un mondo dove le regole non sono ammesse e la spregiudicatezza regna sovrana. Un mondo popolato di personaggi improbabili, con l’ingombrante presenza di una bizzarra famiglia allargata: una compagine di teatranti dalle alterne fortune, in cui le coppie di gemelli si moltiplicano in maniera inestricabile e spesso incestuosa. Un romanzo dalle mille sfaccettature: un libro intriso di grande letteratura, di amore per l’arte e di un senso dell’umorismo pungente, un’ardita provocazione contro il tabù sessuale e la distinzione fra legittimo e illegittimo, ma soprattutto un inno alla spensieratezza, al piacere, alla gioia di vivere.

 

Recensione.

Angela Carter ha uno stile semplicemente folle, ipnotico, magnetico. Mi ha rapito dalla prima frase e non mi ha lasciato respirare fino a che non ho spento il tablet! Pubblicato nel 1991, è un romanzo scritto in un linguaggio assai contemporaneo e godibilissimo.

In una parola: meraviglioso. Ma sarebbe riduttivo liquidare questo romanzo con un complimento.

Figlie Sagge è un circo di personaggi ognuno infelice a suo modo e che cerca nell’apparenza del palcoscenico la gioia che dalla vita non riesce a trarre. E’ il romanzo dell’incertezza, da subito il padre lo è ma anche la madre, palpabile nella sua assenza, infine non è certa contro ogni ovvietà. Dal cognome che le due sorelle si scelgono già si cela il loro destino, Chance: loro cercano possibilità. Un riscatto, un posto nel mondo, nel cuore del padre.

Dora e Nora sono identiche soltanto nell’aspetto e nella voglia di eterna giovinezza che fino alla fine tenteranno di conquistare. Il rossetto sbavato sulle rughe agli angoli delle labbra, le gambe ancora abbastanza in forma per indossare una minigonna e delle calze a rete.

Tanti i personaggi raccontati da Dora attraverso il ricordo degli episodi salienti della loro vita: una nonna hippy, lo zio Peregrine che le ha riconosciute al posto del vero padre, Melchior Hazard, un attore che porta in giro Shakespeare (a tutti gli effetti personaggio del romanzo anche lui!) e le sue innumerevoli mogli terrorizzate, non solo loro, dalla paura di invecchiare. Ogni personaggio è concentrato su se stesso, non si preoccupa dei sentimenti del prossimo, nessuno offre comprensione a Dora e Nora che restano sospese nell’attesa di un sorriso, un abbraccio a differenza degli altri figli del padre, tutte coppie di gemelli. Sul senso del duplice e degli opposti gioca molto la carter: i cognomi Chance e Hazard, ad esempio, il caso e la sorte che guidano gli eventi, i figli legittimi e illegittimi, le coppie di gemelli contro qualunque statistica delle nascite.

Figlie Sagge  una pièce che mette in scena il decadimento del mondo teatrale e televisivo contrapposto a lustrini e paillettes, festeggiamenti trionfali e ricongiungimenti familiari a favore di telecamera. Tutta questa apparenza se all’inizio strappa un mezzo sorriso lascia molto amaro nell’anima perché è la trasposizione dei nostri tempi, anche se Angela Carter lo aveva previsto con largo anticipo.