Fiore di cactus – di Francesca Lizzio

Fiore di cactus

di Francesca Lizzio

Panesi Edizioni

Dal sito dell’editore

Sara è una ragazza timida, intelligente, con la battuta sempre pronta, eppure nasconde la sua fragilità sotto un’armatura. La vita l’ha resa cinica e amara. Un giorno conosce Andrea, un ragazzo attento e gentile che con smisurata pazienza riesce a farsi spazio nella sua vita. Sarà lui a indurla a rimettere tutto quello in cui crede in discussione. Sara così ripenserà al percorso che l’ha resa la donna che è, si chiederà se riuscirà più a lasciarsi amare, se certe paure potranno essere sconfitte o se invece non ci sarà più nulla da fare. Se una come lei merita una seconda occasione. Perché anche un cactus ha un cuore, ha solo bisogno di qualcuno che creda in lui e non abbia paura delle sue spine.

Recensione

Lo stile di Francesca Lizzio è intimistico e fresco al tempo stesso. Racconta in prima persona le difficoltà di Sara di fidarsi degli altri, in particolar modo degli uomini. Della sua incapacità di lasciarsi andare e godere del momento. Un misto tra diario e racconto in prima persona, l’autrice dice e non dice che cosa è successo alla protagonista per essere così diffidente. Sostenuta dalla sua migliore amica Isa, dalla sorella e dalla madre, conosce un ragazzo, Andrea, con cui è amore a prima vista, ma con cui non riesce ad annullare le distanze, nonostante la pazienza e comprensione di lui.

È un libro sulle difficoltà dell’amore, quando ci si è già scottati e feriti, sul farcela da soli, senza chiedere aiuto. È anche un libro sull’amicizia e sull’amore in senso lato: sullo stare con gli altri e accettarli per quel che sono, comprenderli e accoglierli. Senza giudizi.

Sara non riesce proprio a lasciarsi coinvolgere, a farsi trascinare, e il lettore assiste impotente a questo suo atteggiamento autolesionistico; vorrebbe dirle di volare, che lo può fare, lo sa fare, ma tanto Sara sarebbe sorda ai nostri incitamenti. Andrea porta pazienza, è comprensivo, intuitivo, bello e simpatico, riesce a farla ridere e a stare bene, ma tutto ciò per Sara non è abbastanza. Lei è certa che anche lui la lascerà, e per non soffrire, meglio chiudersi a riccio, pungersi con le proprie spine senza nemmeno provare a sbocciare.

Chi si fa più male, in questa storia, non sono tanto gli altri, che volendo possono stare alla larga dalla sue spine, ma è Sara stessa, che nulla può contro le proprie spine.

Fiore di cactus è un libro che si legge con facilità e piacere; le paure di Sara pervadono la storia ed è impossibile non sentirle, così come non si può non percepire l’amore che prova per questo ragazzo, nonostante i suoi inutili tentativi di negarlo. Se anche di carattere il lettore non le assomiglia, l’autrice ci porta con facilità nel suo mondo e comprendere le sue paura, le sua difficoltà, è spontaneo.

Daniela