La confraternita di Ecate – di Marco Marinoni

La confraternita di Ecate

Di Marco Marinoni

NeroCromo Edizioni

Dal sito dell’editore:

La prima vittima è una ragazza senza nome. Il cadavere sfigurato presenta chiari segni di una cerimonia occulta. Venezia attende il solstizio d’estate mentre macabri rituali si succedono. è arrivato il Passatore, un mostro, e le calli, di notte, si tingono del colore del sangue. Cauda Draconis, thriller esoterico dalle tinte horror, è il primo volume della trilogia La confraternita di Ecate.

Recensione

Laura, Luce, Simone e Nicola sono coinvolti loro malgrado in una serie di omicidi rituali. In particolare due di loro assistono a un omicidio efferato, brutale. Sconvolti da ciò che hanno visto e temendo di essere scoperti e diventare le prossime vittime, intraprendono una ricerca da soli. Quello che emerge è un quadro inquietante: un gruppo di persone che compie cinque omicidio a distanza ravvicinata ogni 18 anni. La Confraternita di Ecate. Ci sono nel frattempo altri morti e nessuna persona di cui fidarsi. Se dicessi qualcosa di più, rivelerei troppo.

Marinoni riesce a mettere insieme in maniere credibile e verosimile tante informazioni approfondite appartenenti a campi diversi. Parla di musica, di astronomia, di mitologia, di storia, di Venezia e di altro; e non lo fa mai in maniera superficiale, ma sempre precisa, quasi puntigliosa, tanto che mi domando quante cose conosca! È impressionante la mole di informazioni che riesce a dare al lettore, i dati con cui condisce il thriller, senza (quasi) mai diventare noioso e tenendo sempre alte la tensione e l’attenzione del lettore.

Il libro mi è piaciuto per l’aspetto mitologico; la mitologia mi affascina, in più mi piacciono i thriller e devo dire che la scelta di ambientare il romanzo a Venezia è senza dubbio affascinante. I suoni, il gioco di colori e gli odori di quella città, emergono dalle pagine, in un alternarsi di suggestione e rievocazione di ricordi. Una scelta non banale e ragionata.

I protagonisti sono ben delineati e ho apprezzato molto il fatto che, dopo la scoperta del delitto, si comportino più o meno come ce lo aspetteremmo, quasi come chiunque. Dico quasi perché trattandosi di un thriller la prima cosa che fanno non è certo rivolgersi alla polizia, bensì indagare per conto proprio; inoltre il cambio di protagonisti a metà libro, una coppia di investigatori che lascia il posto a un’altra coppia, a mio avviso ha reso molto più intrigante il libro. La curiosità di sapere che fine hanno fatto i primi due e che fine faranno i secondi due, è ben congegnata e portata avanti.

C’è un però: avevo letto nella biografia dell’autore che è un compositore e musicista, mi aspettavo più musica nel libro, considerate anche le attività dei protagonisti e degli altri personaggi che abitano il libro. A mio modesto parere avrebbe potuto dilungarsi un po’ di più su questo aspetto, evocando atmosfere e melodie: sono certa che avrebbe dato al libro un carattere ancora più particolare e unico. Spero lo faccia nel prossimo.

Daniela