La dura legge di Baywatch – di Mattia Bertoldi

La dura legge di Baywatch

di Mattia Bertoldi

edizioni Booksalad

Recensione

È un libro che parla dichiaratamente degli anni Novanta. L’ho letto con curiosità e avidità, perché i tuffi nel passato piacciono a tutti, quando si ha la certezza di poterne uscire indenni. E mi sono resa conto che sono troppo grande per conoscere tutto ciò di cui parla Bertoldi. E poi, forse, alcune cose non mi interessavano. Credo di essere una delle 5 persone in tutta Italia che non ha mai guardato Baywatch, preferendo e facendomi bastare Friends e E.R.. Così come non giocavo coi Pokémon o le magic card. Però giocavo con le Playstation truccate, e ricordo benissimo le sale giochi e quando ci voleva mezz’ora per scaricare una foto. Ecco, questo dettaglio non lo ricordavo, ed è uno di quelli per cui non sento nostalgia.

Il libro è strutturato come un libro game e quelli dai 30 anni in su, forse anche qualcuno più giovane, sanno di che cosa parlo. Sei tu, lettore, che fai la storia, che decidi come proseguire. L’autore ti dà almeno due opzioni e tu scegli quella che vuoi, così ti senti un po’ più partecipe. Invece di dire al personaggio: io avrei fatto così, perché hai fatto cosà? Puoi direttamente fare così e non cosà. Solo che io questo libro l’ho letto dal primo capitolo all’ultimo, perché volevo leggerli tutti e non volevo rischiare di sbagliare a tornare indietro. Sì, perché come ti spiegherà meglio l’autore, si torna sempre sui propri passi, non fosse che per quell’eterna domanda: come sarebbe stato se…?

Il libro è un divertente e curioso compendio di che cosa si usava negli anni ’90, che cosa si guardava, e … aiuto!, la cassetta VHS pronta per registrare film, video, interviste o qualunque altra cosa passasse la televisione, ché se non la vedevi, l’avevi persa, non c’era modo di recuperarla. Anche se, caro autore, tu schiacciavi direttamente REC? Non lo sai che bisognava schiacciare REC, mettere PAUSE e togliere PAUSE al momento giusto? Così evitavi tagli troppo evidenti, e questo anche per le cassette. 😉 (anni e anni di esperienza, allenamento e tentativi).

Ma va be’, non vi racconto tutto il libro, vi dirò ancora soltanto un paio di cose. Vedere il mondo anni ’90 dal punto di vista di un Ticinese è curioso. Sarà che vicino a dove abitavo io c’era gente che andava in Canton Ticino a fare benzina e comprare cioccolata (verissimo!), ma leggere che loro venivano in Italia per comprare fumetti altrimenti introvabili, mi ha sorpresa non poco. Così come mi è venuto da sorridere a leggere:

Insomma, alla fine degli anni 90 il Ticino si era trasformato in una sorta di Far West dove la legge non sembrava poter provvedere a tutto e solitari avventurieri o brutti sgherri accorrevano alla caccia di avventure e nuove frontiere.

Il perché lo scoprirete nel libro.

E la dura legge di Baywatch, da cui il titolo?

Michael “Newmie” Newman ci ha infatti insegnato n da piccoli che il mondo non è sempre un posto giusto

e anche in questo caso non vi svelerò oltre, se volete sapere il perché e che cosa intenda veramente l’autore, non avete che da scoprirlo leggendolo, tra una risata, un “è vero! L’avevo dimenticato!”, “meno male che siamo andati oltre” e altre esclamazioni varie.

Daniela