La ragazza del treno

La ragazza del treno - copertina

La ragazza del treno

di Paula Hawkins

ed Piemme

anno 2015

pag: 306

genere: romanzo/giallo

Trama:

Rachel prende ogni giorno il treno delle 8.04 per recarsi a Londra e quello delle 17.56 per ritornare. La sua vita è cambiata radicalmente negli ultimi anni: non ha più un marito, una casa, gli amici, ha perso anche il lavoro. È successo un po’ per volta, giorno dopo giorno, a causa dell’alcol. Adesso vive a casa dell’unica amica che le è rimasta, a cui però non ha avuto il coraggio di confessare di essere stata licenziata. E così mantiene l’apparenza di un lavoro. I viaggi in treno scandiscono le sue giornate, sono la sua routine. Dal finestrino osserva il mondo, vede le stesse persone e immagina le loro vite, dà loro un nome, un lavoro, aspettative, sogni. La routine altrui ha per lei un effetto rassicurante, ma quando questa routine viene spezzata, anche lei va in crisi.

Recensione:

La ragazza del treno è un libro da leggere tutto d’un fiato. Avvincente. La protagonista, Rachel, tutt’altro che perfetta, suscita simpatia, proprio perché verosimile.

Scritto sotto forma di diario, da tre voci femminili, questa scelta non rallenta per nulla il ritmo, ci permette di vedere la storia da angolazioni diverse. Purtroppo hanno tutte la stessa voce, ma questo appiattimento in realtà non si avverte quasi, poiché la storia è ben raccontata. I personaggi sono realistici, non esistono buoni né cattivi. Ognuno ha pregi e difetti, così com’è nella realtà. La complessità delle persone è resa bene dalle azioni e dai dialoghi.

I luoghi sono solo accennati, non esistono descrizioni, eppure non si fa fatica a immaginarseli, poiché sono sempre i protagonisti, tramite il loro sentire, a raccontarceli.

Trovo che la scelta di una protagonista alcolista sia interessante. Permette di scoprire la realtà un po’ per volta, di intravederla tra i fumi dell’alcol e dei ricordi appannati. Rachel mi è piaciuta subito: è complessa, è onesta, ma non troppo, corretta, ma non sempre. Consapevole di avere un grosso problema, non riesce a uscirne; a volte ci prova, a volte no. Nonostante non sia raccontato in maniera approfondita (del resto non è il testo adatto), il problema dell’alcolismo non è banalizzato.

È un romanzo ed è un giallo. Rachel un po’ per volta scoprirà la verità su ciò che è accaduto e su stessa, sulla sua vita. I due percorsi sono intrecciati, non esiste uno senza l’altro.

A mio avvisa merita il successo che ha riscosso.

5 Risposte a “La ragazza del treno”

  1. “L’ho imparato dalla psicoterapia: i buchi della vita non si chiudono più. Devi crescere intorno a loro come le radici che affondano nel cemento, e devi rimodellarti intorno alle crepe.”
    (Paula Hawkins – La ragazza del treno)

  2. “La vita non è un paragrafo. E la morte non è una parentesi.”
    (Paula Hawkins – La ragazza del treno)

  3. “A volte provo a ricordare quando è stata l’ultima volta che ho avuto un contatto fisico significativo con un’altra persona, come un abbraccio o una stretta di mano calorosa; quando ci penso, il cuore mi sprofonda nel petto.”
    (Paula Hawkins – La ragazza del treno)

  4. “E le parole non dette finiranno per ammassarsi nella gola fino a soffocarmi nel sonno”
    (Paula Hawkins – La ragazza del treno)

  5. “Ho perso il controllo di tutto. Anche dei luoghi che si trovano nella mia testa.”
    (Paula Hawkins – La ragazza del treno)

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