Le lame di Myra – di Licia Troisi

Le lame di Myra

Vol I de La saga del Dominio

Licia Troisi

Mondadori

Dal sito dell’editore

Dopo l’apocalisse dei Cento Giorni d’Ombra, il Dominio è stato quasi interamente ricoperto di ghiacci e nevi. Solo le terre più a Sud rimangono temperate e rigogliose, mentre a Nord si muovono popoli in costante lotta per la sopravvivenza, spesso in guerra tra loro. La grande federazione di clan agli ordini di Acrab ha però un sogno molto più grande che la conquista di un pezzo di terra. Lui non vuole solo trovarsi uno spazio all’interno del Dominio, ma vuole rovesciarlo, distruggendo il potere dei maghi detti Camminanti. La loro magia, infatti, sfrutta la sofferenza degli Elementali, che i Camminanti hanno ridotto in schiavitù, mentre Acrab immagina un regno dove umani ed Elementali convivano. La strada per arrivarvi, però, passa attraverso la conquista dei numerosi regni che compongono il Dominio, una cruenta battaglia dopo l’altra. In prima fila nell’esercito di Acrab vi è Myra, che il comandante ha salvato dall’arena degli schiavi e cresciuto come una figlia. La sua abilità con i walud, le spade a forma di mezzaluna, ha assicurato all’esercito di Acrab la vittoria in più di un’occasione. Ora, però, Myra ha un’altra e più personale battaglia da combattere. A differenza di quanto ha sempre creduto, ha scoperto infatti che la sua famiglia non è stata uccisa per una disputa sulla terra, ma per un segreto che porta alla morte chiunque ne venga a conoscenza. Myra parte così alla ricerca della verità, in un lungo viaggio attraverso il Dominio con il solo appoggio di Icenwharth, un drago rinnegato dal suo popolo per aver stretto amicizia con un umano. Battaglia dopo battaglia, incontro dopo incontro attraverso lande desolate e città meravigliose, Myra scoprirà così i contorni di una macchinazione destinata a cambiare il destino del suo mondo e, forse, anche a distruggerlo.

Recensione

è il primo libro che leggo di Licia Troisi da quando abbiamo aperto il blog, ma non certo il primo in assoluto. In precedenza l’avevo apprezzata molto, ma questa volta mi sono approcciata in maniera un po’ diversa rispetto a prima. Ero più critica: spesso in giro si leggono commenti non proprio edificanti nei suoi confronti.

Ma non ce n’è. Licia Troisi sa raccontare storie, sa coinvolgere il lettore e tenerlo inchiodato al libro fino alla fine. I suoi detrattori se ne facciano una ragione.

Qui siamo in presenza di un’eroina, come accade spesso nei suoi libri. Una bambina orfana (lo sono quasi tutte), affidata alle cure di un mentore che le insegna tutto, combattimenti compresi. La bambina diventa ragazza e poi adulta. Nel frattempo ha sofferto altri lutti, altri traumi, che invece di fiaccarla l’hanno rafforzata. Sarebbe una ragazza qualunque, se non fosse che è speciale e lo scopre nel corso della storia, anche se fino alla fine non si può sapere quanto speciale sia.

Ci sono magia, draghi, eserciti, razze sconosciute, armi affascinanti, segreti da svelare, taverne buie e rumorose dove vengono siglati patti scellerati. Insomma, ci sono un po’ tutti gli ingredienti e le atmosfere dei suoi fantasy, come sempre, sapientemente miscelati, ricreati, reinventati e con una storia nuova da raccontare.

Myra decide di partire per scoprire chi è veramente l’assassino di suo padre e compiere la sua vendetta. Il viaggio sarà molto più insidioso e rivelatore del previsto, incontrerà nemici e amici. Si adatterà, quasi morirà, ma non sarà mai sola. Nonostante cerchi di allontanare tutti, esercita un fascino particolare su chi la incrocia, e in breve si ritrova con una “compagnia”.

C’è un drago rinnegato dai suoi simili perché ha stretto amicizia, in un’altra vita, con un bambino. Ci sarà una schiava che le ricorda molto se stessa da piccola e a cui non riesce a dire di no. E un mago, che più volte la salva e la cui missione sembra coincidere con la sua. E poi loschi figuri, maestri, commilitoni, ognuno col suo spazio e la sua storia, ognuno che a modo suo emerge dalle pagine.

Non so dire di preciso che cosa mi piace dei libri di Licia Troisi, se non quanto ho già detto: riesce a coinvolgermi, a trascinarmi nella storia e farmi venire voglia di finirla, assolutamente. Il linguaggio è semplice  e spesso i nomi sono evocativi. Mi sono un po’ persa all’inizio tra Camminanti, Alboniti, Thyrren, Elementali e altri, ma col prosieguo della storia in breve si è chiarito tutto. E adesso non vedo l’ora di leggere il secondo volume della saga (dovrebbero essere 3 volumi in totale, ma non ci credo, secondo me alla fine ne scriverà almeno quattro!).

Daniela