Mai giudicare un libro dalla copertina

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Mai giudicare un libro dalla copertina

 

Ieri sono andata alla Biblioteca di Cavallino a parlare del nostro blog.

Ho raccontato com’è nato, del nostro desiderio di avere uno spazio per noi, per esprimere il nostro parere anche quando è controcorrente, e della voglia di dare una finestra agli autori esordienti. Delle soddisfazioni che stanno arrivando, noi, piccola realtà, abbiamo iniziato collaborazioni con CE medio grandi e agenzie letterarie di qualità.

Prima di andare mi ero preparata che cosa dire, perché temevo che la timidezza prendesse il sopravvento. Così non è stato: mi sentivo un fiume in piena. Ho parlato di tante cose, di tanti aspetti, ma la cosa più bella è stata il confronto. Non eravamo troppi e questo ha senz’altro facilitato il coinvolgimento di tutti. Ognuno di noi ha interagito. Ma non abbiamo parlato solo di me e del blog, abbiamo parlato molto di letteratura, dei libri che portiamo nel cuore e della qualità, di come le leggi del mercato sembrino respingerla, come se il mercato fosse un ente esterno e superiore, quando invece il mercato lo dovremmo fare noi (ma sappiamo che lo fanno le big CE).

Si è parlato di internet, di come falsi in qualche modo le tendenze e i gusti a colpi di like, dei libri ‘imperdibili’ e di quelli che non tutti abbiamo letto, ma che tutti conosciamo, anche se la storia non corrisponde all’originale. L’esempio era Pinocchio: l’originale di Collodi è diverso dal cartone della Disney, eppure tutti ci ricordiamo della balena e non del pescecane.

Abbiamo toccato tantissimi altri argomenti e abbiamo lanciato l’idea che potremmo anche decidere di realizzare, visto che siamo nella bella stagione: mettere dei tavolini o anche solo delle sedie fuori e metterci a leggere o chiacchierare, parlare di libri e lettura, come abbiamo fatto ieri. Purtroppo dove abito io la biblioteca non è considerata un bene comune, siamo in pochi a frequentarla, ma noi pochi siamo assidui e tenaci.

Infine abbiamo presentato l’iniziativa Un libro non si giudica dalla copertina da cui il titolo. Gianna, la bibliotecaria, ha incartato una decina di libri in modo che non si vedessero né titolo né copertina, e sopra ha attaccato un adesivo con scritte dieci parole chiave del libro oppure una frase che riassuma il libro (il mio contributo è consistito in questo: darle le frasi e le parole, il resto lo ha fatto lei).

È stato interessante vedere come le persone cercassero di capire di che libro si trattava.

È stato un pomeriggio piacevole e interessante. Lancio un appello a Gianna e Maria Antonietta: organizziamone altri!