Non solo libri – Scream (serie tv)

Eccoci qui, anche oggi vi parlerò di una serie tv.

Scream, anche questa reperibile su Netflix (ho l’abbonamento, per questo tutte le serie tv di cui parlerò le potete trovare su Netflix).

Avevo visto i 4 film. Il primo mi era piaciuto, il secondo meno, il terzo e quarto per niente.

La stessa cosa succede con la serie tv. La prima stagione mi è piaciuta, la seconda non tanto ed eviterò di vedere le prossime. Se ci saranno.

****attenzione spoiler*****

Guardo le serie tv un po’ come leggo i libri: mi piace farmi prendere dall’atmosfera, farmi sorprendere. Come per i libri, se una serie non mi piace, salto le puntate. A volte pianto a metà, altre, come in questo caso, vado a vedere la fine. Perché sono curiosa e voglio sapere come finisce, ma non mi interessa sorbirmi ore e ore di roba noiosa che non mi interessa. Inoltre, il bello di vedere su netflix l serie tv, è che posso vedermi tutte le puntate che voglio, senza dover aspettare una settimana o due mesi o più durante i periodi di pausa.

Ma torniamo a Scream.

In un immaginario paesino, Lakewood, un misterioso killer miete vittime. E fin qui, tutto nella norma. L’omicida si rifà a un assassino di vent’anni prima. E qui la storia inizia a farsi un po’ più interessante.

Protagonisti sono dei liceali. Come nel film.

Giustamente ci sono segreti che verranno svelati. La protagonista, Emma, non può fidarsi di nessuno, tutti le nascondono qualcosa, compresa sua madre.

Il film prova a toccare temi delicati, come il cyberbullismo e l’accettazione dell’omosessualità, ma senza grandi risultati.

Tutti hanno un Iphone, e il killer è in grado di inviare messaggi anonimi, spiare dalle telecamere di telefoni e pc. È un killer onnisciente e onnipresente, ma nella prima stagione, più o meno, ci sta come cosa. E più o meno è anche comprensibile che i ragazzi non si rivolgano alla polizia, anche se è un atteggiamento demenziale. Il killer dice loro di non andare dai poliziotti e loro che cosa fanno? Danno retta a un killer evidentemente psicopatico.

Gli attriti tra i ragazzi vengono meno davanti alla minaccia di morte solo alla fine. E la killer, sì, è una donna, ha gioco facile davanti alla loro incapacità di agire sensatamente.

Non è difficile capire chi sia l’assassino. È quella che nessuno sospetta, la forestiera, quella che indossa gli occhiali come una maschera.

Qui faccio una piccola digressione. Io porto gli occhiali, come moltissime altre persone. Nei film la percentuale di chi indossa gli occhiali rispetto a chi no, non è fedele alla realtà. Solitamente indossano gli occhiali quelli che hanno qualcosa da nascondere (come il killer in questo caso), gli sfigati e pochi altri. Quando vedo un personaggio con gli occhiali, inevitabilmente mi domando: perché glieli hanno messi? O lasciati? Specialmente quando, come qui, la montatura è “pesante”, nera nella parte superiore, a modificare l’espressione.

Tanto che quando si rivela, la killer non indossa gli occhiali. E muore.

E ora passiamo alla seconda stagione, che non ho visto tutta. Intorno alla sesta puntata mi sono stufata e sono andata a vedere l’ultima. Volevo vedere quando l’assassino confessa, capire il perché.

A parte il fatto che il perché non è molto chiaro, siamo di fronte a un genio che all’improvviso diventa un deficiente. Sì, perché per tutta la stagione fa il doppio gioco, si inserisce nei loro cellulari, fa credere di essere altro. Insomma, è molto furbo e scaltro, poi alla fine, quando il tempo sta per scadere, getta la maschera in maniera stupidissima.

Suo cugino lo accusa di averlo accoltellato e lui, invece di rigirare la frittata come avrebbe dovuto fare se fosse rimasto nel personaggio, che cosa fa? Dice a Emma, che nel frattempo è sempre più insopportabile, non vorrai credergli? Come puoi credergli? Agitando una pistola.

E poi tira fuori la storia che lui era innamorato di Piper (l’assassina della prima stagione) e che lei gli ha mostrato come sia divertente uccidere. Dopodiché prova a scappare, ma ovviamente, essendosi trasformato in un mentecatto, non riesce nemmeno a correre e scomparire. E viene preso e messo in prigione.

La cosa che ho preferito di questa seconda stagione è il personaggio di Audrey, e in buona parte anche quello di Noah e Brooke. Audrey mi è sembrata la più autentica. Brooke mi piace un sacco, l’unica forse ad evolversi veramente in queste due stagioni. Noah è il buono. Quindi potrebbe diventare il prossimo assassino.

il momento in cui ai piedi di Brooke atterra il corpo martoriato del suo ragazzo. Non sembra anche a voi un evidente omaggio a Carrie?

Daniela