Stella Stollo – intervista

Oggi intervistiamo Stella Stollo, autrice de I delitti della primavera, edito da Graphofeel.

Qui la nostra recensione.

Iniziamo come sempre ringraziando l’autrice per la sua disponibilità e cortesia.

1-leggendo il suo libro ho avuto l’impressione che più che un thriller il suo romanzo volesse affrontare tematiche sociali, di attualità (in particolare il ruolo e la considerazione della donne, le coppie omosessuali e l’ingerenza della Chiesa su questioni non religiose). C’è un messaggio, o più di uno, in particolare che vorrebbe arrivasse al lettore?

 Allegoria della primavera di Botticelli, l’opera da cui trae ispirazione il mio romanzo, ammalia il pubblico da secoli con una sfavillante bellezza e con una seducente armonia di forme e di tinte. Ma dietro i disegni e i colori nasconde una molteplicità di valenze simboliche, di rimandi a concezioni filosofiche e scientifiche e al contesto socio-politico dell’epoca.  I messaggi principali che vorrei arrivassero al lettore tramite i mio libro:

  • l’esigenza di bellezza è propria dell’animo umano; l’arte e la bellezza sono due valori da cui ripartire per risollevare la nostra società dall’ignoranza e dai pregiudizi,  nonché dalle situazioni di  bruttezza  e degrado ambientale a cui ha portato lo sfrenato materialismo.
  • la bellezza che salverà il mondo, per dirla alla Dostoevskij, non può essere una dimensione puramente estetica, ma anche e soprattutto etica.  L’amore per la bellezza artistica solo se congiunto ad un attivo impegno sociale potrà salvare il mondo.

2 – tra i personaggi del libro, ce n’è uno o più di uno che le è rimasto attaccato, a cui si ritrova ancora a pensare? Se sì: chi e perché?

Tra i personaggi storici  che popolano il romanzo la mia predilezione va a Filippino  Lippi, il cui talento artistico ho sempre ammirato e al quale sono talmente legata da averlo scelto come io narrante. Tra i personaggi frutto della mia fantasia sono rimasta  particolarmente affezionata a Ginevra, l’erborista che procura a Botticelli le piante e i fiori che gli serviranno come modello per la realizzazione dello spettacolare tappeto erbaceo del suo dipinto. La creazione e la definizione di una figura di donna guaritrice e alchimista mi ha dato l’opportunità di appassionarmi alla ricerca delle proprietà medicamentose e cosmetiche e alla simbologia di alcune specie vegetali, facendomi accostare all’aspetto delle rappresentazioni botaniche, un valore aggiunto in quest’ opera d’arte.  Inoltre Ginevra, con la sua insofferenza verso i pregiudizi e la determinatezza nel combattere contro certe imposizioni sociali e religiose, diventa il simbolo dell’indole rivoluzionaria che appartiene alle donne di tutto il mondo e di tutti i tempi, è l’incarnazione dell’eterno femminino che si vuole sottrarre a una repressione continuamente attuata nel corso della storia.

3- se lei dovesse rappresentare il suo libro con un quadro, che elementi inserirebbe (non vale dire che sarebbe Allegoria della Primavera! pastedGraphic.png )?

Se dovessi rappresentare il mio libro con un quadro che non sia  Allegoria della Primavera, mi orienterei verso l’arte dei Preraffaelliti per il loro vagheggiare un ideale di bellezza immutabile nella fugacità effimera del quotidiano. In particolare, Ophelia  di  John Everett Millais  ha una grande valenza simbolica: Ophelia  che annega nel fiume è completamente circondata da fiori, il cui significato nascosto ci narra la tragica storia della giovane donna. Ecco, mi pare che in questo quadro ci siano molti elementi che potrebbero rispecchiare lo spirito del mio libro: la bellezza e l’amore, l’intimità con la natura fiorente e rigogliosa,  il dolore e la sofferenza della donna e un’ inquietante atmosfera di mistero e di morte.

4- ho letto in altre interviste che dal suo soggiorno in Cina le è rimasta un po’ di insofferenza alla dualità, eppure nel suo libro la dualità è molto presente. È voluto?

A dire il vero, se ben ricordo, in quell’intervista mi sono riferita alla  mia insofferenza verso il dualismo non come ad un effetto del mio soggiorno in Cina, ma caso mai come a qualcosa di precedente: una predilezione per il pensiero occidentale presocratico e per la cultura orientale che mi portarono a indirizzarmi verso un certo tipo di studi, scegliendo la facoltà di Lingue Orientali. Ma stavo parlando della mia gioventù, e di tantissimi anni fa!

Comunque, se nel mio libro è presente una buona dose di dualità (tra amore e morte, tra bene e male, tra spirito femminile e potere maschile) è stata necessaria per rafforzare la rappresentazione di atteggiamenti e di situazioni tipiche di quella società rinascimentale, quali le discriminazioni sessuali e i pregiudizi che sfociano nella violenza efferata, che purtroppo permangono ancora oggi.

D’altro canto penso che nel mio libro sia percepibile una forte aspirazione al superamento degli opposti e alla scoperta dell’interconnessione di tutte le cose. È percepibile nei metodi terapeutici di Ginevra che curano insieme corpo e anima, considerando le malattie come un messaggio che l’anima scrive su una parte del corpo. 

Si percepisce anche nelle riflessioni  di Filippino sul potere energetico delle pietre e sull’unitarietà di energia e materia, e nella  sua straordinaria esperienza di sentire la materia vibrare. E  ancora negli splendidi sfumati dell’arte di Leonardo: del resto il mondo è fatto di sfumature…l’amore stesso ci offre molteplici sfumature e sarebbe cosa ingrata non coglierle tutte!

5- se dovesse riscriverlo adesso, c’è qualcosa che cambierebbe del libro?

Mamma mia, no! Sono stata su questo libro almeno dieci anni e nelle varie  stesure ho operato tagli, aggiunte, spostamenti di paragrafi e ripensamenti vari. Con questo non voglio dire che non si potrebbe ancora migliorare, ma la perfezione non è di questo mondo e ad un certo punto bisogna accontentarsi dei risultati raggiunti e passare ad altro.

6-  c’è qualcosa che ci vuol dire che non le abbiamo chiesto? Una domanda che le piacerebbe le venisse posta?

No, niente in particolare. Vorrei invece ringraziare la redazione di Chili di Libri  per avermi ospitata in questo spazio insieme con il mio libro. E ringrazio anche chiunque ci abbia seguiti fin qui.