“Teodora, la figlia del circo” La saga di Bisanzio di Mariangela Galatea Vaglio (Sonzogno)

“Teodora, la figlia del circo” La saga di Bisanzio di Mariangela Galatea Vaglio (Sonzogno)

Sullo sfondo di una città controversa, Costantinopoli, si consumano congiure e amori passionali. Teodora è un’attrice mediocre, bellissima ma senza talento, oscurata dalla bravura di sua sorella Comitò. Lavorano nel circo, litigano e si spintonano per un po’ di palcoscenico in più. Ma Teodora è destinata a risaltare per altre qualità: grazie a una fortunata intuizione, nata dalla speranza di rubare la scena a Comitò, scopre che gli uomini bramano il suo corpo e non importa cosa faccia durante lo spettacolo, ciò che conta e che prima o poi li sorprenda.

“ecco che Teodora fa tre passi, la giravolta, alza le braccia come previsto, ma quando è al centro della scena, illuminata in pieno e ben visibile da ogni angolo della platea, la mano destra, scendendo, slaccia la spilla, e la tunica cade a terra, come un velo, lasciandola nuda.
Un fremito, come se il teatro intero trattenesse il respiro. Teodora ha gli occhi di tutti su di sé, sul suo corpo, sulla sua pelle. Avverte l’eccitazione nello sguardo degli uomini del pubblico, che la vogliono, ora, tutti, simultaneamente,”

Questo, comprende presto, le conferisce lo straordinario potere di arrivare ai potenti della scena politica, in gran fermento a quel tempo. Il suo destino è già scritto, le era stato predetto, nelle sue stelle è inciso il nome di Giustiniano, il nipote del militare Giustino che complotterà perché lo zio diventi imperatore. Il loro primo incontro è rovinoso, si sfiorano e si allontanano ma per loro è previsto un amore travolgente cui non potranno sottrarsi. Il personaggio di Teodora emerge per la sua indipendenza e determinazione. La sua scalata al potere dimostra che ha un carattere deciso. Teodora ci piace perché è indipendente, scaltra e furbissima, era duemila anni fa già moderna. Usa gli uomini per raggiungere il suo scopo, a costo di ricorrere a mezzi poco leciti. E bellissimo e lo scenario che fa da sfondo ma in realtà è personaggio onnipresente: la Costantinopoli del VI secolo d. C. Che circonda le vite di Teodora e Giustiniano, con i suoi profumi, i suoi colori vivaci e le atmosfere stranianti, perfettamente descritti dall’autrice. Questo mi ha colpito, le descrizioni dettagliate e indispensabili dei luoghi e del tempo che rendono Teodora, se possibile, ancora più speciale.

L’Incipit:

“Una mano. La mano di una mummia. Emerge dal buio. Le dita rinsecchite pendono fuori da una nicchia ricavata nel muro. Accanto, un’accozzaglia di altri oggetti confusi: piccoli unguentari di vetro contenenti liquidi opachi, vasetti di ceramica nera con graffiti in alfabeti stranieri, la statuetta di una dea a tre teste accompagnata da cani, spilloni acuminati, tavolette e bamboline di cera, un pugnale arrugginito, una lanterna di terracotta sbeccata, alcuni stoppini bruciacchiati, un mazzo di erbe essiccate dal tanfo penetrante.

«Mamma…» La voce della bambina bionda è quasi un singulto. Gli occhi chiari sono sgranati nel tentativo di intuire sagome nell’oscurità. Tutto in quel tugurio le appare terrificante. I piedi avanzano incerti per il terrore di inciampare sul pavimento sconnesso o di venire sfiorata da uno dei topi che ha sentito squittire. Si appende alla mano della madre e fa quasi incespicare la donna, che ha in braccio un’altra bimba di meno di un anno: «Mamma, ti prego, andiamo via!»
La madre si scosta, infastidita, controllando che la neonata non si sia fatta male: «Non dire stupidaggini, Comitò. Non c’è niente di cui aver paura. Rodope è nostra amica. Tutta Costantinopoli la conosce e apprezza la sua abilità nel dare vati-
cini. Su, salutala come si conviene.»

Con un gesto brusco, spinge la figlia maggiore in avanti, dinnanzi alla fattucchiera.”

2 Risposte a ““Teodora, la figlia del circo” La saga di Bisanzio di Mariangela Galatea Vaglio (Sonzogno)”

  1. Il libro sembra davvero interessante, anche perché tratta un’eco a che conosco poco e personaggi che vorrei approfondire. Incrociamo le dita!

    1. Ciao Eleonora,

      confermiamo: libro molto interessante. Anche per noi è stata un’occasione per conoscere un po’ meglio un periodo sconosciuto.

      Lettura consigliata, soprattutto se ami soffermarti sulle descrizione e sui particolari. 🙂

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