Trinacria Park, di Massimo Maugeri

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Trinacria Park

di Massimo Maugeri

Premio Vittorini 2013

Seguo da qualche tempo il percorso letterario di Massimo Maugeri e devo dire che questo romanzo non mi ha sorpreso affatto, mi aspettavo “il grande colpo”, era nell’aria  la naturale evoluzione di un uomo e di uno scrittore  che sta dedicando la propria vita alla scrittura, alla promozione della scrittura e alla condivisione di essa. In definitiva alla ricerca costante del Bello. E ce ne vorrebbero di persone come Maugeri in Sicilia. Affascinante, colto, garbato, umile quanto basta, Massimo esprime positività da tutti i pori.  Si potrebbe eleggere ambasciatore, ministro degli Esteri, delegato dell’ONU. Sicuramente riuscirebbe a eccellere e a trasmettere un’immagine  vincente in qualsiasi campo. Trinacria Park (Edizioni e/o, pagg.225, €. 16.00)  credo tracci un solco netto, in letteratura,  tra la vecchia Sicilia stereotipata, perennemente afflitta dalla mafia e dall’indolenza e una Sicilia proiettata verso il futuro. Qui Maugeri racconta il suo sogno, la visione scintillante di un’isola che esce dal letargo, su cui si concentra il grande progetto di costruire il parco telematico  più grande d’Europa. E pazienza se il sogno è destinato a infrangersi tra mille rivoli burocratici, illusioni e disillusioni, malaffare e millanterie.  Il messaggio lanciato dall’autore è arrivato in ogni caso, uno scossone salutare, vibrante, deciso, estremamente ambizioso. Un invito a prendere coscienza delle nostre potenzialità inespresse. E ci presenta un romanzo moderno, in chiave futuristica, con tutta una serie di personaggi  dai volti oscuri, trasformisti e arrivisti.  Credo che l’influenza benefica della lettura di Pirandello in Maugeri sia evidente, così come la costante ricerca del doppio, che emerge nelle sue precedenti opere e si conferma in questo suo ultimo romanzo,  la tendenza a strappare la maschera beffarda che copre ipocrisie e miserie umane. Tutto ruota attorno all’immaginaria isola di Montelava, divenuta polo d’attrazione mondiale, centro di interessi economici, sirena ammaliatrice per gli individui  attirati dal desiderio di successo. Attirati in una trappola, visto che rimarranno vittime, uno dopo l’altro, di un micidiale virus. Così come accade in “Cecità” di Saramago.  Ma, mentre nel romanzo del grande scrittore portoghese le vittime rimangono in balìa di una società che li rinnega, in Trinacria Park   Maugeri li condanna a fare i conti con se stessi, con i loro fallimenti e i loro rimpianti. Un romanzo corale, dove i protagonisti sono davvero tanti e tutti interagiscono con sapiente fluidità, destinati a lasciare un’impronta forte nel lettore. Personaggi contorti, smoderatamente ambiziosi, perennemente in bilico tra legalità e propensione a delinquere. Così come è nello stile di questo scrittore, in cui tutto appare costantemente indefinito, avvolto da un cono d’ombra che il lettore è chiamato a svelare.  Maugeri  non ci mostra mai una linea netta di demarcazione tra il bene e il male, tra quello che è giusto o sbagliato ma lascia a ognuno ampia facoltà di entrare nello spirito dei suoi personaggi, di analizzarli nella loro nudità interiore. Così come è giusto in letteratura, così come ogni scrittore che si rispetti dovrebbe fare.  Con questo romanzo Massimo Maugeri entra a buon diritto tra gli autori siciliani contemporanei che hanno portato una ventata di freschezza, di globalizzazione direi, nella produzione isolana. Penso a Viola Di Grado, Elvira Seminara, la Lo Iacono,. Una nuova generazione di scrittori che sta rivitalizzando la nostra bella terra martoriata.

Salvo