I termini dell’amore, di Davide Rondoni e Federica D’Amato

i termini dell'amore

Dal sito dell’editore, Carta Canta:

Prima viene la gioia.«Seconda la grazia, terza la bellezza, quarto il sorriso, quinta la passione, sesto il ricordo e settima la fine. Ma prima, per prima viene la gioia. Queste le parole che voglio smontare con te, questa la scommessa. Non credi che il risultato potrebbe lenire lo schianto della tua giustizia? Voglio dire, ridare dignità all’(in)giustizia di certi amori. Una piccola gioia del poeta – per la sua ricerca – e dell’uomo – per la sua anima.»Sette giorni, sette dialoghi e sette parole attraverso cui Davide Rondoni e Federica D’Amato cercano di capire perché è l’amore a essere l’unica cosa più (in)giusta di questa nostra misteriosa esistenza.Andando così a zonzo tra la gioia, la grazia, la bellezza, il sorriso, la passione, il ricordo e la fine, i due amici cercano insieme il significato di quelle parole luminose che abitano le storie di ogni amore, la semplice pronuncia di ciò che resta diventando poesia.

Gli autori

Davide Rondoni (Forlì, 1964) è poeta e scrittore. Ha pubblicato numerose raccolte di poesia tra le quali Il bar del tempo (Guanda, 1999), Avrebbe amato chiunque (Guanda, 2003), Apocalisse amore (Mondadori, 2008). È tradotto in vari paesi in volume e rivista. In prosa ha pubblicato Hermann (Rizzoli, 2010), Gesù, un racconto sempre nuovo (Piemme, 2013), Se tu fossi qui (San Paolo Editore, Premio Andersen 2015), e diversi saggi tra cui Il fuoco della poesia (Rizzoli, 2008), Contro la letteratura (Saggiatore, 2011) e L’amore non è giusto (CartaCanta, 2013).

Federica D’Amato (Pescara, 1984) si occupa di editoria e giornalismo. Ha pubblicato le raccolte di poesia La dolorosa (Opera, 2008), Poesie a Comitò (Noubs, 2011), Avere trent’anni (Ianieri, 2013). Ha tradotto e curato l’ultima edizione italiana del Libro dell’amico e dell’amato di Ramon Llull (Qiqajon, 2016), nel 2013 ha curato l’edizione italiana di Dove diavolo sei stato? di Tom Carver (Ianieri). Collabora con il gruppo L’Espresso e con riviste di critica letteraria, in Italia e all’estero.

Recensione

In questo libro Davide Rondoni e Federica D’Amato dialogano sull’amore affrontandolo da punti di vista diversi, soffermandosi su sette aspetti che, secondo Federica, lo caratterizzano: gioia, grazia, bellezza, sorriso, passione, ricordo e fine.

Attraverso questo percorso cercano di definire i contorni dell’amore, di ciò che comprende, ciò che suscita. “La gioia è come se tu vedessi una fontana che improvvisamente si apre davanti ai tuoi occhi. […] Non solo di fronte a una fontana, ma a tutto ciò che è fontanoso, fontanevole.”

I loro dialoghi aprono tante strade, offrono numerosi spunti di riflessioni. Il lettore a volte può avere l’impressione di essere escluso da questo loro confronto, da questo loro modo di parlarsi, anche per via delle numerose citazioni, ma la loro intenzione è quella di innescare altri dialoghi, altri confronti e riflessioni. Non pretendono di avere ragione, di sapere come stanno le cose, cercano con le loro parole di esprimere ciò che sentono, cosa non sempre facile, poiché si parla di sentimenti.
“La parola lacera la bellezza, questa sparisce quando tentiamo di dirla”.
Non ci sono risposte, semmai ci sono diversi modi di affrontare la medesima questione: “Il sorriso è un messaggio, non è una cosa in sé”.
È un libro senza dubbio ricco e stimolante, da tenere nella propria biblioteca per rileggerlo, tutto intero o a pezzi, e scoprirsi ora in accordo, ora in disaccordo con gli autori, ma sempre comunque sollecitati e invitati alla riflessione, al non accettare ciò che ci viene detto, ma a metterlo in discussione e riportarlo alla propria esperienza.