“Animal Spirit” di Francesca Marciano (Mondadori)

“Animal Spirit” di Francesca Marciano (Mondadori)

Francesca Marciano scrive qualcuno che ricorda Alice Munro. Di solito mi accosto con diffidenza agli autori che vengono paragonati facilmente ai grandi. Si fa troppo spesso e nella stragrande maggioranza dei casi sono confronti a dir poco azzardati.

Ma io ho letto Munro, e ora ho letto anche Marciano, e mi sento di dire che il New York Times non ha affatto esagerato!

Sempre più difficilmente, infatti, riesco a trovare libri che mi aggancino dalle prime pagine. Non che questo modifichi il mio interesse verso la lettura, anzi, l’incipit in genere nasce col preciso scopo da parte dell’autore di convincere il lettore ad scegliere la sua storia in libreria, ma in questo caso, da subito, con una scrittura precisa, e affilata, Francesca Marciano offre un ritratto dei personaggi che sin dalle prime pagine è profondo e accurato.

Il primo dei racconti che compongono questa raccolta parla di tradimenti, morte e vite parallele. Ho iniziato a sfogliare le pagine con un leggero turbamento, non amo leggere di innamoramenti fra persone impegnate perché non riesco a non pensare a chi è ignaro o sa e soffre. Eppure, più proseguivo nella lettura più comprendevo le ragioni di Sandro, quasi dispiacendomi per le sue scelte. Esattamente come accadrebbe davanti alle confidenze di un amico, per il quale ci auguriamo sempre la felicità, anche a discapito dei suoi affetti. La sensazione, a fine capitolo, è stata di profondo dispiacere per la lettura conclusa, perché avrei desiderato che fosse l’inizio di un intero romanzo, un preludio a ciò che sarebbe successo anziché uno squarcio di vita, un’istantanea che si bagna sotto la pioggia e sbiadisce così, nelle mie mani. Persino ora vorrei sapere cosa ne è stato di Emilia e le sue figlie…

Ma al nuovo capitolo la sensazione si rinnova e così, storia dopo storia sono felice di calarmi in nuove atmosfere, insieme a Ada in giro col circo e i serpenti, il cucciolo trovato da Carla, la relazione tossica di Sara e Teo, e tutti gli altri personaggi che abitano queste pagine. Ogni storia è nuova ma parla di spirito animale, selvaggio, di libertà e vita, di scelte, soprattutto quelle non fatte. Un istinto che l’uomo in fondo conserva, anche se prova a reprimerlo per seguire le regole sociali, come ci insegna il falco di Diana.

Incipit:

Sandro sentì il cellulare vibrare nella tasca. Erano passate da poco le otto di sera. Strano. Di solito a quell’ora Emilia stava preparando la cena per la famiglia.

«È morto.»

Le due parole in vivavoce risuonarono limpide nell’abitacolo del taxi. Ultimamente Sandro aveva preso l’abitudine di tenere il telefono lontano dall’orecchio per timore delle radiazioni. Si accorse che il tassista aveva raddrizzato la schiena e aveva ruotato leggermente la testa verso il sedile posteriore, come se, incuriosito da quell’incipit clamoroso, non volesse perdersi il resto della conversazione.

Sandro tolse prontamente il vivavoce e si coprì la bocca con la mano. «Chi?»

«Bruno. Ha avuto un ictus… o un infarto… ancora non si è capito. Stava tornando a casa dal lavoro, ha perso il controllo della macchina, a quanto pare è riuscito ad accostare e poi…» La voce di Emilia si incrinò. «Oddio… non riesco a credere che lo sto dicendo davvero… È morto sul colpo.»

«Quando?» chiese Sandro, come se saperlo potesse cambiare qualcosa, ma aveva bisogno di tempo, anche solo pochi secondi, per assimilare le parole di Emilia.

«Non so, un’ora fa? Adesso sono all’ospedale.»

«Vuoi che… cioè, vuoi che ti raggiunga? Sto andando in un posto ma posso inventarmi una scusa.»

«No, è meglio di no. Sono già arrivate le sue sorelle e ora sta venendo anche Monica, la mia amica della scuola di yoga.»

Dal Sito dell’Editore:

Cominciamo a leggere un racconto di Francesca Marciano e, prima ancora di rendercene conto, stiamo già frugando negli angoli più nascosti e vulnerabili delle vite di personaggi apparentemente distanti da noi e lontanissimi l’uno dall’altro.

Con scrittura limpida, cinematografica ed esperta Marciano li porta, nell’arco di una manciata di pagine, a mettere in dubbio tutte le loro certezze, a tuffarsi in avventure inaspettate, ad affrontare decisioni cruciali: una relazione clandestina finisce dolorosamente nella sala di un ristorante; una ragazza torna da una comunità di recupero e s’imbarca in un viaggio con un gruppo di circensi, due coppie in vacanza su un’isola greca sono costrette a mettere in discussione le rispettive relazioni grazie al magico incontro con un cane abbandonato.

Un uomo sull’orlo di una crisi psicotica trascina la sua ex compagna nel deserto del New Mexico, un’attrice rivive un evento traumatico del suo passato durante un’audizione e un’aspirante scrittrice americana vola a Roma per prendersi una tregua dal suo matrimonio in crisi ma si ritrova ad affrontare un’altra battaglia, forse più feroce, al fianco di un falconiere e del suo sanguinario rapace.

Questi sei racconti magistrali sono attraversati, illuminati – talvolta infestati – dalla presenza animale: serpenti addestrati, gabbiani famelici, alci che sbucano dal bosco, stormi di uccelli che compongono forme stupefacenti nel cielo di Roma.

E spesso è proprio l’incontro col mondo animale, la meraviglia di fronte alla sua forza ancestrale, a innescare la scintilla che fa fiorire o deflagrare la storia.

L’autrice

Francesca Marciano vive a Roma. Ha scritto numerose sceneggiature per il cinema ed è autrice dei romanzi: 

Cielo scoperto(Mondadori, 1998), 

Casa rossa (Longanesi, 2003, vincitore del Premio Rapallo Carige), 

La fine delle buone maniere (Longanesi, 2007)

e del libro di racconti Isola grande, isola piccola (Bompiani, 2015, finalista in America del prestigioso The Story Prize).

I suoi romanzi sono stati pubblicati in numerosi paesi. Tutti i suoi libri nascono in inglese e questa raccolta di racconti, uscita negli Stati Uniti nel 2020 per Pantheon, è stata tradotta in italiano dall’autrice stessa.