Atti Osceni in Luogo Privato

atti-osceni-in-luogo-privato-marco-missiroli-1

Editore: Feltrinelli
Num. Pagg. 249

Biografia: Marco Missiroli è nato a Rimini nel 1981 e vive e lavora a Milano. Con il suo primo romanzo, Senza coda (Fanucci,2005), ha vinto il Premio Campiello Opera Prima.
Guanda ha pubblicato i romanzi Il buio addosso (2007), Bianco (2009) e Il senso dell’elefante (2012; premio Selezione Campiello 2012, premio Vigevano e premio Bergamo). Per Feltrineli ha pubblicato Atti osceni in luogo privato (2015; Premio Mondello 2015). Scrive per il «Corriere della Sera».

Sinossi: Questa è una storia che comincia una sera a cena, quando Libero Marsell, dodicenne, intuisce come si può imparare ad amare. La famiglia si è da poco trasferita a Parigi. La madre ha iniziato a tradire il padre. Questa è la storia, raccontata in prima persona, di quel dodicenne che da allora si affaccia nel mondo guidato dalla luce cristallina del suo nome. Si muove come una sonda dentro la separazione dei genitori, dentro il grande teatro dell’immaginazione onanistica, dentro il misterioso mondo degli adulti. Misura il fascino della madre, gli orizzonti sognatori del padre, il labirinto magico della città. Avverte prima con le antenne dell’infanzia, poi con le urgenze della maturità, il generoso e confidente mondo delle donne. Le Grand Liberò, così lo chiama Marie, bibliotecaria del IV arrondissement, dispensatrice di saggezza, innamorata dei libri e della sua solitudine, è pronto a conoscere la perdita di sé nel sesso e nell’amore. Lunette lo porta sin dove arrivano, insieme alla dedizione, la gelosia e lo strazio. Quando quella passione si strappa, per Libero è tempo di cambiare. Da Parigi a Milano, dallo Straniero di Camus al Deserto dei Tartari di Buzzati, dai Deux Magots, caffè esistenzialista, all’osteria di Giorgio sui Navigli, da Lunette alle “trentun tacche” delle nuove avventure che lo conducono, come un destino di libertà, al sentimento per Anna.

Recensione:
Missiroli pubblica un romanzo di formazione ardimentoso, scrivendo cose che altri non avrebbero saputo illustrare con tale naturalezza. La scoperta del sesso, dell’onanismo, raccontato dal protagonista senza pudore di sé, parlando al lettore con complicità: certe cose si sanno, anzi si fanno, ma poi non si possono dire. Invece Missiroli ha il coraggio di dirle perché tutti le conoscono già. E il sesso è soltanto lo sfondo su cui il personaggio sperimenta la crescita sentimentale, l’innamoramento fino all’età adulta. Più difficile del sesso è l’amore. Libero cresce e il suo sviluppo emozionale si accompagna alla crescita culturale. Grazie al padre, prima, e alla bella Marie, la bibliotecaria, poi. Questo romanzo vibra, scuote e apre all’esplorazione della mente maschile. A tratti ampolloso nella scrittura, si accartoccia su alcune frasi pretenziose e auto celebrative dell’autore che a buon diritto si può definire maturo nella scrittura seppur giovane per età. Azzardati titolo e copertina: sebbene il linguaggio sia audace, non c’è volgarità nell’espressione. Le cose sono soltanto chiamate con il loro nome, e immagini erotiche cedono di buon grado il passo ai sentimenti e ai pensieri indagati ad arte.

6 Risposte a “Atti Osceni in Luogo Privato”

  1. “La chimica non era attrazione, nemmeno complicità, nemmeno legame: consisteva nel ribollimento ormonale senza spiegazione. La chiave di tutto era: senza spiegazione. Al di là del viso, del corpo, dell’odore, da qualche parte in qualcuno resisteva un campo energetico che manipolava scintille celebrali.”
    (M. Missiroli – Atti Osceni in Luogo Privato)

  2. “Il tempo. Non buttarlo via. Non avere paura di correre”
    (M. Missiroli – Atti Osceni in Luogo Privato)

  3. ” In una storia d’amore ci si appropria dell’altro e l’altro si appropria di noi. Le mani, gli occhi, il volto, la pelle, i sessi, e più il tempo di legame dura e più l’identità singola si dissolve. Diventa due. L’abbandono la frantuma e apre il bivio: ritrovarci in un nuovo legame dopo qualche tempo o diventare se stessi nella brutalità.”
    (M. Missiroli – Atti Osceni in Luogo Privato)

  4. “Detestavo uno schema umano e glielo confidai: l’istinto di lasciare una persona solo dopo averne trovata un’altra, come la scimmia che salta da un ramo solo dopo aver afferrato una nuova liana con la coda.”
    (M. Missiroli – Atti Osceni in Luogo Privato)

  5. “L’osceno è il tumulto privato che ognuno ha, e che i liberi vivono. Si chiama esistere, e a volte diventa sentimento.
    Tieniti stretta la tua meravigliosa indecenza, Grand”
    (M. Missiroli – Atti Osceni in Luogo Privato)

  6. “Allora era questo l’amore? Una prima persona plurale?”
    (M. Missiroli – Atti Osceni in Luogo Privato)

I commenti sono chiusi.