Buio a Grinville – di Sergio Pavoloni

Il male è concreto. Ovunque si muove lascia un segno, una scia, e a Grinville questa era rappresentata dalla paura. Da quella notte del 1998, il male sembrava aver trovato in Grinville la sua nuova dimora.

Buio a Grinville

di Sergio Pavoloni

Book a Book

Dal sito dell’editore

A Grinville è calato il buio. La morte improvvisa di un ragazzo nella tranquilla cittadina sul lago è destinata a cambiare radicalmente la storia. Dieci anni dopo sarà un dettaglio in una fotografia scattata durante una giornata di sole a far riportare alla mente di Susanne Lay quel tragico e irrisolto delitto: una figura maschile che solamente lei avrebbe potuto notare, un particolare che solo lei avrebbe potuto riconoscere. Le indagini porteranno Susanne e i suoi più cari amici a scontrarsi con la polizia, con i cittadini di Grinville e con una realtà che, loro malgrado, dovranno mettere in discussione.

Recensione

Prima di parlare del libro, ci tengo a spendere due parole su bookabook. Per chi ancora non li conoscesse, sono una giovane realtà nell’editoria; si pongono in maniera diversa da ciò a cui siamo abituati. Sono una casa editrice, ma  lavorano in maniera diversa dagli altri. Credono nei libri che propongono, ma prima di immetterli sul mercato li “testano”: se l’anteprima incontra il favore del pubblico, procedono con la pubblicazione. Si sono fatti largo e creato un loro spazio specifico nel giro di pochissimo tempo, grazie alla loro serietà e alla qualità di quanto propongono.

In questo contesto pubblicano Buio a Grinville, un thriller costruito attentamente e portato avanti con capacità e sapienza.

Susanne ha sedici anni quando qualcuno uccide il suo ragazzo, Tom. La polizia non riesce a trovare il colpevole e per dieci anni lei porta il fardello di quella notte. Una vedova ragazzina, come si definisce a un certo punto.

Sue cerca di ricostruirsi una vita, e le sembra di riuscirci, quando il fantasma, quasi letteralmente, di Tom le compare all’improvviso. Non può più continuare come prima, il passato ritorna prepotentemente e lei deve far luce su quanto accaduto.

Grinville è una città buia, non nel senso della luce, bensì ne senso dell’anima dei suoi abitanti, che sembra non vogliano sapere la verità, che preferiscano un omicidio irrisolto, piuttosto che smuovere le acque.

Sue è determinata e dalla sua ha due persone che l’aiutano e cercano di proteggerla: la sua migliore amica Marge e il suo miglior amico Kras. Quest’ultimo è un professore di filosofia che ama insegnare ai ragazzi e che cerca di sensibilizzarli su che cosa sia il male:

La banalità del male…è quando delle persone normali non pensano a quello che stanno facendo, non riflettono sulle conseguenze di alcuni gesti, non fanno dei ragionamenti tali che permettano loro di capire esattamente cosa è bene e cosa no. E in questo modo un semplice gesto, di una persona qualunque, magari istruita e con un lavoro ben retribuito, rischia di trasformarsi in qualcosa di malvagio, di sbagliato.

Grinville nasconde dei segreti di cui i suoi stessi abitanti sono all’oscuro, eppure il male vi aleggia. L’autore si sofferma spesso a riflessioni sul male, su come questo non sia tangibile o definibile, eppure sia concreto.

Il male è come un’ombra che fluttua incontrastata e invisibile sul mondo, ma non rappresenta qualcosa di astratto. Il male è concreto.

Pavoloni ci mostra come il male sia parte di noi, sia tutto intorno a noi. La differenza però tra Sue (e il lettore che inevitabilmente la sostiene moralmente) e il resto della popolazione di Grinville, è che i primi vogliono che la verità venga a galla, mentre i secondi preferiscono una finta quiete, una routine indisturbata, seppure nell’ignoranza.

Siamo inevitabilmente attratti dal male, perché è una parte di noi che non conosciamo bene. Un lato oscuro che ci spaventa e incuriosisce allo stesso tempo. Ognuno è tentato dal male almeno una volta, anche da bambino. È nella nostra natura.

La scoperta di quanto avvenuto dieci anni prima non sarà priva di dolore e sofferenza; più volte si fa viva tra i protagonisti la tentazione di lasciare tutto e rinunciare alla ricerca. Il cammino è lungo e irto di ostacoli e il dubbio se ne valga la pena è sempre più forte. Alla fine la verità verrà svelata e non è quella che ci si aspetta. Perché il male è ovunque.

Daniela