Certi legami – di Paolo La Peruta (Manni)

Recensione

Pietro Sicuro ha un indiscusso e granitico talento per mettersi nei guai.

Non gli è bastato essere coinvolto in storie di narcotrafficanti, sparatorie e chi più ne ha più ne metta, questa volta si fa carico dei guai del cognato. Sì, perché mentre lui è negli Stati Uniti, nella meravigliosa e sconosciuta Dacula, suo cognato viene arrestato per spaccio di droga. Si precipita a tornare, ignorando le proteste di Elisa, la sua fidanzata. E quando è a Lecce, nonostante le preghiere e le minacce di Sandro, il suo socio al Caffè Letterario, non ce la fa proprio a stare lontano dai guai. Un po’ i guai lo cercano, un po’ lui li vede arrivare e non si scansa, anzi, apre le braccia pronto ad accoglierli. Lo fa perché non vadano a finire contro persone a cui vuole bene, ma il risultato è che, anche se di sponda, quelle stesse persone che vorrebbe proteggere vengono ferite. Così succede con Elisa: il loro rapporto è a una svolta, decisivo è il viaggio negli States.

E così è finita di nuovo.

Chi ci ha separati stavolta? Insomma, a chi daremo la colpa? Al lavoro, ai chilometri, ai miei guai, alle legittime ambizioni di Elisa e alla totale assenza delle mie? Con quale di queste scuse alleggeriremo le nostre coscienze?

Sandro, il socio, è sempre più preoccupato e non sa come fare con Pietro. I suoi genitori pure.

L’ispettrice Palumbo, che gli ha dato il tormento nella puntata precedente, si rivelerà un’insospettabile alleata. Purtroppo qualcun altro invece non vedrà domani. Un amico, uno di quelli che lo sono diventati inaspettatamente.

Solo le persone speciali sanno uscire di scena senza abbandonarla mai del tutto, lasciando al loro posto un’assenza quasi palpabile.

Un libro che parla di legami, di quelli nati per caso, di quelli costruiti e coltivati nel corso degli anni, di quelli capitati, non per scelta, ma che poi per fortuna che ci sono! Come la signora Cosmai: vicina insopportabile, vecchia acida e indisponente, ma solo all’apparenza.

Pietro Sicuro si commuove e ci fa ridere. Per tutto il libro affronta guai e problemi a suon di caffè, musica e dormite fuori orario, senza mai prendere tutto troppo sul serio. E quando le cose si fanno serie, la tensione si avverte, arriva all’improvviso, e si resta increduli quanto i protagonisti.

Alla fine Pietro ce la farà. Perderà pezzi per strada, altri ne acquisterà. Così è la vita: anche se, per nostra fortuna, non capita a tutti di essere obiettivo di assassini.

Il terzo capitolo della saga di Pietro Sicuro non si conclude. Certi legami si interrompono, altri nascono e alcuni promettono piacevoli sviluppi. Aspettiamo le sue prossime avventure.

Daniela

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