Che dispiacere – Paolo Nori (Salani)

Quando parlo di un libro, di solito prendo spunto dalla trama per dirne qualcosa. In questo caso sono in difficoltà, perché la forza di questo libro e di questo autore, che consiglio di leggere, sta nello stile, in come ci racconta la storia e in come tratteggia i personaggi.

E a guardarlo da fuori, sembrava uno che aveva chiarissimo, nella sua testa, quel che avrebbe fatto da grande: il consumatore di droghe leggere.

Bernardo Barigazzi scrive romanzi da vent’anni e da vent’anni vive di scrittura. Solo che a un certo punto ha iniziato ad annoiarsi, forse non ha più molto da dire, e allora, con Iris Toranti, decide di fare questa cosa: fondare un giornale da pubblicare solo quando la Juve perde. E lo fa in incognito, come tutti gli altri giornalisti; lui sotto lo pseudonimo di Ivan Piri.

“Ho la sensazione – scrive Agassi – di essere stato messo a parte di un piccolo, ignobile segreto- vincere non cambia niente. Adesso che ho vinto uno slam, so qualcosa che a pochissimi al mondo è concesso sapere. Una vittoria non è così piacevole quant’è dolorosa una sconfitta. E ciò che provi dopo aver vinto non dura altrettanto a lungi. Nemmeno lontanamente”.

Ecco. Per questo l’amara sconfitta della Juventus, stasera, a Madrid, è una sconfitta che ai tifosi juventini può fare solo del bene. Anzi, lasciatemelo dire: era ora.

La storia è questa: un tifoso della Juve viene ritrovato ucciso col suo stesso coltello in un campo da rugby di Bologna. Barigazzi è il principale indiziato. Sarà De Crescenzo, suo amico, a condurre le indagini.

La storia si snoda tra le storie personali dei personaggi, e Paolo Nori ce li racconta come se li descrivesse a un amico. È uno stile che cattura e fa sì che si legga il libro d’un fiato, curiosi di sapere come vanno a finire le loro storie, se Lamborghini, per esempio, troverà qualcuno disposto ad ascoltarlo, cosa di cui dubitiamo.

Se tra Barigazzi e Marzia succederà qualcosa oppure no. Se De Crescenzo la smetterà di vergognarsi di essersi laureato all’università online.

Non conoscevo Paolo Nori e devo dire che è stata una piacevolissima scoperta. Un libro frizzante, leggero che racconta un po’ di noi, di persone che conosciamo, parlando di altri

Ringraziamo la casa editrice per la copia cartacea