I primi tre anni di vita sono il tempo delle costruzioni fondamentali dell’essere umano e alcune carenze di questa età speciale non sempre possono essere riparate. Le abilità nel movimento e nel linguaggio, la possibilità di costruire rapporti con gli altri, la stima di sé e la visione del mondo che si acquisiscono in questo periodo sono le basi della vita stessa.
I genitori e gli educatori sono chiamati a confrontarsi con il bambino-persona, divenendo parte attiva e fondamentale di questo processo di umanizzazione, le cui grandi potenzialità attendono soltanto l’aiuto dell’ambiente circostante per esprimersi al meglio. Contrariamente ai luoghi comuni di un’educazione restrittiva e seguendo gli insegnamenti di Maria Montessori, Silvana Quattrocchi Montanaro ci spiega come lasciare ai bambini la libertà di crescere e imparare.
Recensione:
<< Montessori ci dice che “l’educazione deve essere intesa come aiuto allo sviluppo dei poteri psichici innati
nell’individuo umano”. Il bambino, specialmente nei primi tre anni di vita, è ancora sconosciuto a coloro che
se ne occupano, mentre sappiamo bene che in questo periodo avvengono tutte le fondamentali costruzioni
della personalità. In questi anni l’aiuto educativo è affidato ai genitori (o ad altri adulti della famiglia) e,
generalmente, tutte le persone che si occupano dei bambini non hanno una preparazione adeguata per
questo speciale compito. La famiglia tuttavia rappresenta il fattore più determinante per un positivo sviluppo
dell’essere umano. Per consentire lo sviluppo della grande ricchezza che ogni essere umano porta in sé è
necessario un aiuto adeguato. Tale aiuto è il lavoro straordinario che Maria Montessori definisce la missione
che spinge il bambino a crescere e a divenire un essere umano completo, a realizzare se stesso.
Dobbiamo renderci conto che alla nascita abbiamo appena cominciato il lavoro per divenire umani ed
esprimere le nostre potenzialità. Erich Fromm scrive: “Tutta la vita di ciascun individuo non è altro che il
processo per far nascere se stesso e noi siamo completamente nati soltanto alla morte”. Però, se è vero che
il nostro processo educativo dura tutta la vita, l’importanza di questa educazione diviene sempre maggiore
quanto piú piccolo è il bambino, e i primi anni sono da considerarsi fondamentali proprio nel senso che in
questo periodo si pongono le basi della personalità. Per raggiungere questo scopo non sono sufficienti il
nostro amore, la nostra buona volontà e il nostro impegno personale, ma occorrono anche informazioni
corrette. Bisogna unire l’amore alla conoscenza scientifica del bambino e iniziare così una “educazione
nuova”, in grado di consentire lo sviluppo di individui pronti per il mondo nuovo. Maria Montessori ha parlato
dell’educazione come “aiuto alla vita”, ma per arrivare a questo è necessario che gli adulti educatori
conoscano bene l’importanza e i limiti del loro ruolo e le tecniche per attuarlo. Con questo libro cercheremo
di migliorare la nostra conoscenza della vita prenatale e dei primi tre anni perché è proprio in questo periodo
che si pongono le fondamenta della personalità. Prenderemo in considerazione le recenti scoperte
scientifiche e i molti anni di osservazione personale con genitori e bambini. Speriamo così di offrire agli
educatori un aiuto appropriato…>>.
“I primi due anni di vita aprono un nuovo orizzonte, rivelano leggi di costruzione psichica sino ad oggi
rimaste ignote. Il bambino stesso ci ha fatto dono di questa rivelazione”.
Inizia così, con questa premessa, l’autrice Silvana Quattrocchi Montanaro, medico con specializzazione in psichiatria e scrittrice del libro “Comprendere i bambini”, Di Renzo Editore.
È grata a Maria Montessori, a cui si ispira, per la comprensione dell’essere umano già dai primi tempi di vita, grazie alla quale i genitori e tutti gli educatori si possono convincere di avere nelle loro mani la formazione di individui felici, forti ed integrati.
Inoltre sottolinea come l’educazione, essendo una relazione tra esseri umani, offra anche agli adulti
un’occasione per migliorarsi ed acquisire una più vasta consapevolezza.
Nel libro l’autrice percorre le differenti fasi dello sviluppo del bambino: dalla vita prenatale, dove le
esperienze fatte nell’utero possono condizionare la salute fisica e psichica dell’essere umano, alla relazione madre-bambino in gravidanza.
Analizza poi i vari periodi della nascita, della vita simbiotica tra madre e bambino delle prime 6-8 settimane, che per l’autrice è il tempo che intercorre tra la nascita biologica e quella psicologica di ogni essere umano, in cui si sviluppa la “ fiducia di base” nell’ambiente, che è il primo pilastro che sorreggerà l”Io”.
Scrive poi anche di quanto sia fondamentale la presenza del padre durante tutte queste stesse fasi,
sottolineando l’importanza della naturalità del contatto fisico e della comunicazione, del divezzamento e della libertà nel movimento e nel linguaggio.
Maria Montessori, a cui l’autrice fa riferimento per tutto il saggio, è stata una pioniera nell’affermare che solo seguendo lo sviluppo naturale dei bambini è possibile educare il potenziale umano.
E allo stesso modo, l’autrice sottolinea nel libro quanto sia importante, semplicemente, seguire lo sviluppo dei bambini e offrire loro ciò di cui hanno bisogno nel momento opportuno.
Giovanna Ruffatto