Crepitio di stelle – Jon Kalman Stefànsson (Iperborea)

Crepitio di stelle – Jon Kalman Stefánsson – Iperborea

La scelta di leggere Crepitio di stelle nasce da un insieme di fortunate coincidenze, che sono felice ci siano state e mi abbiano portata a leggere questo libro.

Non sono in molti a sapere che esiste, e forse non c’è motivo di saperlo; è una cittadina con pochi abitanti e relativamente giovane. Copenaghen è più antica, Berlino molto più grande. Quando Roma ha celebrato i mille anni dalla sua fondazione, Rykjavik era solo una distesa senza nome di colline e paludi frustata dal vento del Nord.

Da qualche anno a questa parte le atmosfere nordiche mi affascinano, in particolare l’Islanda, non so perché. Sarà quella natura selvaggia, una cultura diversa dalla nostra, con troll, gnomi e altri abitanti della natura. O forse solo perché è un mondo lontano dal nostro.

Crepitio di stelle di Stefánsson è un libro dolce e amaro. Una storia di famiglia, 4 generazioni. Persone che lottano contro i propri demoni, che cercano di essere felici. Famiglie che si trasferiscono alla ricerca di una sorta di paradiso, di un ritorno alle origini, per poi scappare dopo pochi mesi. Amori irresistibili, ma che portano con sé sofferenza.

Mi sono fermato a guardare intorno alla sua finestra, a osservare la terra che conserva quattordici anni della sua vita. È stato qui che ha visto crescere l’erba, qui che ha ascoltato il ronzio delle mosche e il crepitio delle stelle, qui ha trasformato le parole in uccelli e le ha lasciate volare per trovare Dio.

La prosa di Stefánsson è evocativa, poetica.

Un uomo torna a visitare la casa dove hanno vissuto la bisnonna e la nonna, e ci racconta le sue origini. Una famiglia in cerca di quiete. Un bisnonno con gran facilità a far denaro e ancor più facilità a ubriacarsi e perderlo. Lui che si innamora di una ragazza molto più giovane, che porta il fuoco dentro, che lo amerà nonostante le ferite e i tradimenti, ma che a un certo punto deciderà di cambiare, di farlo cambiare.

Una madre che muore e lascia un figlio troppo piccolo, con un padre che fatica a comunicare. Arriva una matrigna e già il nome evoca storie di cattiveria e abbandoni. Ma non c’è cattiveria, c’è solo non saper cucinare e parlare molto poco.

C’è molta umanità in questo libro. Saltando da una generazione all’altro sentiamo le diverse storie e poco per volta vediamo delinearsi l’intreccio, come da “là” siano arrivati “qua”.

L’ho letto prima di Natale, perfetta atmosfera per questa storia. Un libro che ho amato, ma di cui sento di non riuscire a parlarne come vorrei.

È un libro che mi ha evocato libertà e costrizioni, la voglia di andare oltre, di non stare alle regole imposte, ma l’incapacità di rompere veramente le catene. L’amore che ci lega e che a volte ci porta a fondo, a meno che non troviamo in noi la forza per opporci, di cambiare quelle regole del gioco che pensavamo intoccabili. Un libro che parla di avventura, di marinai dai capelli rossi che restano nel cuore, dando vita a un amore ancora più profondo e puro.

In Crepitio di stelle ci sono dei bambini cattivi e altri che si proteggono e si innamorano dei difetti altrui. Donne decise, che governano il timone di casa, anche se all’apparenza il capitano è qualcun altro. Donne sicure, che sanno che cosa vogliono o che cosa fare, come affrontare i problemi e rialzarsi. Senza mai compatirsi. Distese sterminate che invece di far sentire liberi, soffocano, ma di cui non si può fare a meno, perché ci permettono di sognare.

Gli italiano sono sempre allegri e felici mentre i francesi litigano e si lamentano di continuo. E ti dirò perché, non è solo per il sole, semmai è perché l’italiano è una lingua meravigliosa, proprio come una melodia.

E allora, un libro meraviglioso, tradotto in una lingua meravigliosa, deve essere letto!

Ringraziamo la casa editrice per copia cartacea.