“Cronorifugio” di Georgi Gospodinov (Voland)

cronorifugio-copertina
“Cronorifugio” di Georgi Gospodinov (Voland 2021)

“Cronorifugio” di Georgi Gospodinov (Voland 2021) è un Premio Strega Europeo 2021 che è un inno alla memoria. Lo abbiamo letto insieme al gruppo di lettura della libreria On the road di Montesilvano e lo abbiamo scelto per partecipare alla challenge di gennaio di Viaggiare con i libri: un libro che inizia con la prima lettera del tuo nome. Noi ci chiamiamo Chilidilibri e quindi “Cronorifugio” è la nostra scelta. Inoltre ne parlo anche nel nostro canale podcast: potete ascoltarmi qui.

In che senso è un inno alla memoria?

La voce narrante immagina che esista una clinica per chi perde la memoria. La sua particolarità sta nel fatto che ogni piano della clinica riproduce esattamente le ambientazioni di decenni diversi. Cosa dareste per poter sentire di nuovo l’odore della vostra camera, o il tessuto della coperta di vostra nonna?

“Là dove c’è il buio, sonnecchia sempre un miracolo”

Nella clinica di Gaustìn succede proprio questo: il tempo diventa un rifugio dalle incertezze del futuro, sia per l’individuo sia per la collettività.

La descrizione e la filosofia della clinica fanno da spunto a molte considerazioni sulla memoria e sul suo valore.

Punti di forza

Lo stile di Gospodinov è confidenziale senza essere facilone o irriverente. È una scrittura accogliente e semplice, ma allo stesso tempo spiazzante. La voce narrante tratta con tantissima delicatezza temi come la malattia, la vecchiaia e la morte. Si affretta a scrivere il libro per paura di dimenticare quello che vuole scrivere.

“Cosa c’è nella testa di un dio che custodisce tutte le storie del mondo? Quelle avvenute e quelle non avvenute.”

Un altro dei punti a favore di “Cronorifugio” è nella dolcissima particolarità della grafica: solo a un secondo sguardo ci si rende conto che l’omino procede in avanti ma in realtà sta ripercorrendo le sue stesse impronte.

“Da qualche parte, sulle Ande, credono ancora oggi che il futuro sia dietro di te. Arriva alle tue spalle in modo sorprendente e inaspettato, mentre il passato sta sempre davanti ai tuoi occhi, è già accaduto. (…) Vado avanti e mi trasformo in passato.”

Chi si avvicina a questo libro non deve aspettarsi una trama classica con intreccio, punto di rottura eccetera. Più che a un romanzo assomiglia a una visita guidata completa di aneddoti, storia, storie, considerazioni, riflessioni. Una panoramica struggente sulla malattia e sulla perdita della memoria.

Però, però, però…

Verso la fine “Cronorifugio” si diverte a ipotizzare in quale decennio del passato i vari Paesi europei potrebbero scegliere di vivere. Questa parte, pur nella sua leggerezza, può risultare un po’ oscura per chi non è ferrato in storia moderna. Tuttavia ci sono sempre una massima o una considerazione che rimangono agganciate alla mente e che spingono a fare una bella piegatura alla pagina.

“Tutte le storie che sono accadute si somigliano, ogni storia non accaduta non è accaduta a modo suo”

E l’Italia, quale decennio avrà scelto?

Cristina Mosca