“E comunque non sei Kate Moss. I tuoi prossimi quarant’anni” di Roberta Lippi (Emmabooks)

“E comunque non sei Kate Moss” di Roberta Lippi è il vademecum ideale per affrontare a gamba tesa i fatidici quaranta. Una guida essenziale e necessaria per sorridere insieme dei piccoli e grandi drammi che accompagnano l’ingresso in una nuova fase per le donne. Nulla di insormontabile o trascendentale, per molte l’età è solo un numero, ma per qualcuna potrebbe essere un momento di sconforto o di bilanci. Queste pagine aiutano a prendere la questione con la giusta leggerezza, perché non dobbiamo preoccuparci di piacere sempre e per forza. Siamo belle come siamo, è giusto ricordarcelo spesso se nessuno lo fa.

Questa è una prefazione. Ma la chiameremo Capitolo 1 perché so benissimo che se no la salti. Quando andavo all’Università, io e la mia miglior amica da un lato seguivamo il cinema impegnato, dall’altro compravamo «Elle» e «Marie Claire» e tutti gli inserti di moda che i maggiori quotidiani avevano messo in terra (letteralmente, stavano tutti sul marciapiede). Eravamo ragazze moderne della metà degli anni Novanta, senza internet e i telefonini, e conoscevamo i nomi delle modelle uno a uno. Le vedevamo cambiare e invecchiare, taglio dopo taglio, abito dopo abito. Ma ce n’era una che già allora spaccava il culo a tutti. Era una nostra coetanea. Classe 1974. Si chiamava Kate Moss.

Dopo un allegro excursus della tecnologia che noi quarantenni ben ricordiamo, compresi i telefoni a gettoni e le rumorose connessioni della prima ora, la narrazione si sposta su piani più profondi.

Lo stile agile, spiritoso, di questo libro di auto aiuto sa alleggerire l’atmosfera anche quando tratta temi impegnativi come le rughe, il peso, e altri tabù con cui tutte prima o poi abbiamo dovuto fare i conti. Ad esempio i tradimenti, ma anche essere stata l’altra.

A ben pensarci, non vale soltanto al traguardo dei quaranta. Lo si può leggere prima, per arrivare preparate al momento, o dopo, a maturità conquistata, per sorridere delle nostre ingenuità.

Sembrano frivolezze, invece non lo sono. Tutt’altro. I quaranta segnano per le donne un traguardo, raggiunto a suon di lotte, personali e collettive. Si tratta di quel momento speciale in cui ogni donna fa i conti col corpo che cambia, per i figli o per la natura, gli specchi sono impietosi; il problema non è lo sguardo degli altri ma la rappresentazione che abbiamo di noi stesse, anche a causa degli inevitabili confronti con le celebrità che sulle copertine patinate sembrano tutte perfette, ritocchi e photoshop inclusi. Eppure, eppure non essere Kate Moss potrebbe essere meglio talvolta. Sì, perchè nessuno verrà a giudicare come siamo o cosa facciamo se non glielo permettiamo. Non abbiamo telecamere puntate su ogni aspetto della nostra vita, non dobbiamo giustificare ogni scelta al mondo intero, né leggere titoli catastrofici sulla nostra situazione sentimentale in prima pagina. Possiamo, volendo, anche ballare con un sorriso sotto la pioggia:

Non c’è nessuno che punta una telecamera sulla tua cellulite, nessuno che giudica la tua cerimonia di nozze parlandone al mondo intero, nessuno che controlla quante volte esci ubriaca da un locale e ti sbatte su tutti i giornali, nessuno che attende il tuo nuovo taglio di capelli per criticarlo…

Paradossale, eppure per una volta non esser famose dovrebbe farci tirare un sospiro di sollievo, perché anche le celebrità prima o poi dovranno fare i conti coi quaranta, meglio quindi prenderla con filosofia e approfittare del tempo libero per imparare a piacersi anziché lottare con diete, palestre e tacchi alti. Questa guida semiseria è una iniezione di ottimismo:

Qual è la sintesi di tutto quello che ci siamo dette fin qui? Non c’è. La sintesi, è una sensazione, l’aria fresca e luminosa che respiri a fine settembre, un profumo che ti ricorda una persona, tutte le immagini che ti sono apparse nella mente leggendo, la tua voglia di scoprire come finirà.

Insomma, non siamo troppo critiche e non permettiamo che i giudizi ci influenzino più del giusto…

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