Estelle – di Massimo Piccolo (Cozzolin)

“Estelle”,
di Massimo Piccolo,
Cuzzolin 2018

“Estelle. Storia di una principessa e di un suonatore di accordion” è un romanzo strutturato come una fiaba che l’ex giornalista campano Massimo Piccolo ha pubblicato per Cuzzolin a giugno 2018. Chilidilibri lo ha ricevuto in omaggio e noi ci siamo avvicinate con curiosità alla storia della principessa Estelle che non può uscire dal suo palazzo per motivi di salute e nonostante ciò è famosa, corteggiatissima e bellissima.

Punto di forza.

La struttura della fiaba è apprezzabile e ho trovato il finale – che non vi racconto – interessante. Il libro parla, fondamentalmente, di un triangolo amoroso piuttosto atipico e perciò apprezzabile nella sua originalità. Estelle e il suonatore di accordion Juan si conoscono per caso e vengono travolti da una magia molto particolare: quando il ragazzo suona, il mondo si ferma. Fermare il mondo è proprio quello che alcune volte si desidera: avere la libertà e la possibilità di viversi. Estelle, però, non solo non vive in un sogno ma è quasi prigioniera nel suo stesso castello, quindi si arrende, forse con leggerezza, alla sua realtà. Sceglie la persona più adatta a un matrimonio regale e per un po’ ci crede anche. Bastano pochi anni, però, per accorgersi che questo principe non le basta e si sorprende a desiderare di rivedere il suonatore di accordion. Il desiderio è così forte, che se ne ammala. E Juan? Penserà ancora a lei? Riusciranno a rivedersi?

“Ma questa non è una fiaba e in quell’occasione le cose andarono, almeno in parte, diversamente”

Però, però, però…

Ho iniziato la lettura di questo libro con alcune perplessità per via di scelte stilistiche non sempre subito comprensibili. La struttura fiabesca deve aver portato a dare delle parti per scontate e alcuni passaggi che sarebbero potuti essere più intensi o meglio spiegati mi sono rimasti un po’ ostici.

Proseguendo nella lettura, tuttavia, la trama prende il sopravvento e si va avanti volentieri, coccolati dal tono garbato della narrazione, facendo il tifo per questo o quest’altro personaggio, pregando per il colpo di scena e segretamente confidando nel lieto fine.

Il tempo e la distanza possono guarire il dolore? Se accendiamo una candela e smettiamo di pensarci, questa brillerà comunque finché non si consuma, ci insegna Massimo Piccolo. Cullati dalla dolcezza del ritmo non possiamo fare a meno di pensare alle candele che abbiamo acceso nella nostra vita e infine scopriamo che forse per questa storia, come per tante nostre altre, un altro finale non sarebbe stato possibile.

Cristina Mosca