“Fazzoletti Rossi” di Roberta Marasco (Il Battello a Vapore)

Da diverso tempo seguo sui social l’autrice Roberta Marasco, che apprezzo molto per il suo impegno sulle tematiche femminili. Parlare è il primo passo per superare le differenze e in questa prova Marasco dimostra di conoscere le parole giuste per parlare anche alle adolescenti.

Fazzoletti Rossi racconta una storia di ragazze qualunque, con situazioni familiari variegate, ciascuna con le proprie difficoltà a fare gruppo, a interagire, a integrarsi. Hanno più confidenza con i mezzi social, le chat e le piattaforme di condivisione come Tik Tok che con i rapporti interpersonali, con le relazioni umane. Le storie si alternano e le pagine volano via veloci.

Il linguaggio è moderno, contemporaneo, la scrittura fluida e la struttura agile, come una serie TV e infatti inizia proprio con una trasmissione televisiva dall’aula magna della scuola di Camilla che, davanti a insegnanti e onorevoli, è chiamata a pronunciare un discorso sulla famiglia, preparato insieme a una compagna. Ma l’imprevisto è in agguato e al posto del discorso preparato sul foglio ci sono scritte soltanto tre parole che gettano Camilla nel panico: Parla di noi.

La narrazione ci riporta, quindi, a qualche settimana prima e scopriamo che la vita di Camilla ha subìto un brutto arresto quando è morta la mamma; il papà sta provando a rifarsi una vita con la nuova fidanzata, ma con due figli adolescenti la strada è in salita. Sembra che per la povera Camilla vada tutto storto: una nuova famiglia, una sorellastra insopportabile e i bulli a scuola. Finché arriva l’inatteso successo:

Mi piacerebbe arrivare a scuola domani e che le mestruazioni non fossero un segreto, anzi, che fosse fortissimo averle, tanto che tutte andrebbero in giro con un fazzoletto rosso, tipo, per vantarsene

Questa storia è bella da leggere, soprattutto, ma insegna anche tanto alle nuove generazioni: un tabù è ciò che noi vogliamo rendere tale. Se ne parliamo con naturalezza, come è naturale avere il ciclo per una donna, nessuno avrà più di che vergognarsi. Il percorso è lungo e la strada tortuosa ma il viaggio finalmente è stato intrapreso e la forza delle ragazze sarà inarrestabile, già qualche pubblicità di assorbenti ha smesso di far gocciolare dalla pipetta un principesco liquido blu per sostituirlo con uno più veritiero, vermiglio. Non è un bello spettacolo, certo, ma è quello che è e non v’è ragione di vergognarsene:

Marrone.

Non te lo dice nessuno, ma è questo il colore delle mestruazioni la prima volta. Marrone. Scommetto che anche voi ve le immaginavate rosso ciliegia, giusto? O magari azzurre, come quelle della pubblicità? Invece no, sono marroni. […]

Io mi immaginavo una scena come quella descritta nel Manuale dell’adolescente moderna che mi ha regalato mia nonna, dove tutti fanno i complimenti e ti dicono che sei diventata una signorina. Invece mi sono sentita solo molto sporca

Una lettura consigliatissima per le ragazzine che si approcciano a questa nuova inevitabile esperienza ma anche per le loro madri, perché si sentano libere di affrontare un argomento spinoso con serenità rispondendo alle domande delle loro figlie senza alcuna vergogna.