Figli dello stesso fango – di Daniele Amitrano

figli dello stesso fango

Figli dello stesso fango

di Daniele Amitrano

13Lab Editore

Trama (dal sito dell’editore)

Una telefonata misteriosa annuncia ad Andrea una morte di overdose. Lui, un giovane e affermato giornalista residente a Milano, decide di tornare nel suo paese dopo circa dieci anni. Il ritorno nella casa dove ha vissuto la sua adolescenza lo fa affondare nell’oscurità del tempo passato e rivivere eventi quasi del tutto dimenticati. Nel suo flashback ripercorre varie tappe: il dramma della malattia del fratello, afflitto da schizofrenia; la ricerca di una via d’uscita dalla monotonia della piccola realtà di provincia e il fascino dei ragazzi più grandi che appaiono imbattibili; la ricerca del prestigio sociale attraverso falsi miti generazionali, come la droga e la violenza; le leggi non scritte del branco. E’ un periodo di ribellione e di assoluta sete di libertà che induce il protagonista e i suoi amici a un escalation di eventi che li condurrà sull’orlo del baratro. Quando Andrea scopre l’identità del defunto, inizia la sua personalissima indagine. Incontrando gli amici d’infanzia, il giornalista scopre che la droga è sempre il filo conduttore degli eventi ma non è la sola protagonista che porterà all’epilogo inaspettato e drammatico.

Recensione

Il romanzo si apre con Andrea, il protagonista, che si ritrova dopo dieci anni nella sua cameretta, a casa dei suoi, nel Lazio.

È tornato per una telefonata inattesa e dal contenuto sconvolgente: un suo caro amico è morto di overdose. Non gli dicono chi. Non sente quegli amici da dieci anni, da quando ha lasciato la vita di provincia per realizzare il suo sogno di diventare giornalista. Adesso è tornato lì, per sapere, con una moglie e un figlio in arrivo.

“Ci sono giorni che iniziano con qualcosa di speciale, anche se questo qualcosa deve ancora accadere o magari non accadrà mai. Sono quei giorni che ognuno si porta dietro per tutta la vita e che al solo ricordo, fanno baluginare l’anima.”

Ripercorre con la memoria i mesi più intensi, vissuti con i suoi amici, l’estate in cui si è innamorato, le canne, il primo rapporto, la voglia di crescere e il non sapere che direzione prendere. Le scelte più o meno consapevoli, le liti e le rotture per delle banalità, tanto poi c’è tempo. E la vita di ognuno di loro prende una piega diversa: c’è chi realizza il proprio sogno e chi non riesce a trovare un posto (nel mondo del lavoro e nel mondo tout court) e fatica a sbarcare il lunario.

“Il ricordo delle cose importanti è come un graffito sulla parete dell’anima. Risultano inutili e maldestri i tentativi di cancellarlo. Esso riemerge e, quando meno te lo aspetti, torna a far parte del presente.”

Ma il racconto di Amitrano non è solo questo. È un apparente lieve viaggio che ci mostra come piccole decisioni, colpi di fortuna, fato avverso o malattia, decidano se una persona uscirà dal fango o se, invece, ci resterà impantanato, incapace e impossibilitato a uscirne. C’è chi in quel fango muore, soffocato o di stenti.

E Andrea, il protagonista, non si rassegna: come può accettare che uno dei suoi più cari amici sia morto così, da solo, alla stazione, con una siringa nel braccio?

La verità, quella reale (ma sarà poi tale?) che ci viene svelata solo all’ultimo, lascia un po’ sorpresi, un po’ stupiti, rassegnati, e con l’amaro in bocca. Perché davanti a certe situazioni, tu ci puoi mettere tutta la buona volontà, tutto l’impegno, ma non sempre è possibile uscirne. Puoi solo prenderne consapevolezza e vivere al meglio. Scrive uno dei protagonisti: “Non chiedo a Dio di avere per sempre la felicità, ma di sentirne almeno una volta ancora il sapore.”

È un libro amaro, un libro triste, perché ci pone davanti l’ineluttabile, ci fa sentire impotenti. Quanto vorremmo salvarli tutti (quasi), ma non ci è possibile! Ed è triste e amaro in maniera subdola, perché alla fine soltanto ti rendi conto di qual era la storia. E, un po’ come per i ragazzi diventati uomini, è tardi.

N.B.: parte degli incassi saranno devoluti all’associazione Aiutapsiche Onlus che fornisce sostegno ai disabili e le rispettive famiglie

Daniela