Gentiluomini di fortuna, di Jacopo Capanna (Ensemble)

Gentiluomini di fortuna

di Jacopo Capanna

Edizioni Ensemble

dal sito dell’editore

Gentiluomini di fortuna – Jacopo Capanna – Edizioni Ensemble

Ci sono, come è noto, punti di osservazione privilegiati per guardare e capire ciò che succede, o è successo, intorno a noi. Ci sono, come è noto, storie private che la Storia non racconta, ma senza le quali quella Storia non ci sarebbe stata. L’autobiografia di Jacopo Capanna è una di queste: il punto d’osservazione d’eccezione per poter ricostruire una storia dell’industria cinematografica in Italia. Quarant’anni di film e serie televisive che hanno raccontato il nostro Paese, e il mondo circostante, dal boom economico ai nostri giorni. Jacopo Capanna è stato il pioniere in Italia della distribuzione cinematografica e televisiva, un livornese innamorato di Corto Maltese, che ha saputo mantenere intatto lo stupore, agendo sempre con istinto e intelligenza pratica, buone maniere e fortuna. Una vita avventurosa, da film: impreziosita dalla prefazione di Masolino D’Amico e da alcuni“contenuti extra” curati da Filippo Ascione.

Recensione

Jacopo Capanna con questo libro, Gentiluomini di fortuna, ci consegna i suoi ricordi, o quantomeno alcuni, della sua vita lavorativa. Un lavoro che lo ha portato in giro per il mondo, che lo ha messo in contatto con migliaia di persone, certe oneste, altre meno. Attori, registi, imprenditori, di tutto un po’. Lui è colui che ha portato Twilight in Italia, giusto per far capire di chi stiamo parlando. E anche Il discorso del re.

Ci racconta di sé, delle sue origini e di come si sia avvicinato al mondo dello spettacolo. Di alcuni suoi successi e insuccessi. E di rapporti di lavoro significativi, con personaggi che conosciamo tutti. La sua storia si intreccia a quella dell’Italia e ad alcune vicende non del tutto chiarite – lui non c’entra, era semplice spettatore. I suoi 40 anni di carriera ripercorrono la storia del cinema e della televisione in Italia.

Prima di iniziarlo mi sono domandata: perché dovrei leggere questo libro? Che cosa mi interessa della vita di quest’uomo? La risposta è stata: niente. Ma poi l’ho letto lo stesso, sorprendendomi di trovarlo interessante. Un po’ per volta ha iniziato a incuriosirmi e mi sono scoperta alla fine che qualche altro aneddoto lo avrei letto volentieri.

Non è che Capanna ci voglia insegnare qualcosa o che ci sia una morale. Ci racconta tranquillamente di sé, dei suoi errori e dei suoi colpi di fortuna o bravura. È una lettura piacevole, con numerosi aneddoti e racconti. È un modo per vedere da dentro quel mondo patinato, per scoprire il dietro le quinte, le manovre non sempre limpide che smuovono milioni di euro e che decretano, a volte, il successo o il fallimento di un film.

Lui stesso ammette di essere stato un privilegiato, perché quella vita lì, quegli incontri, quelle cene e ritrovi, non è mica da tutti. Oltre ai soldi, che non dice mai esplicitamente, ma immaginiamo ne abbia visti e maneggiati tanti. Beato lui! 😉

E in fin dei conti una morale in tutta questa storia c’è. Ce la consegna lui stesso:

Lezione imparata: da quel giorno ho sempre diffidato dal fare affari con chi ha troppi nomi sul biglietto da visita.

Daniela

Ringraziamo l’Agenzia Letteraria Edelweiss per la copia cartacea del libro