“Hello, Goodbye” di Claudio Grattacaso (Baldini+Castoldi)

“Hello, Goodbye” di Claudio Grattacaso (Baldini+Castoldi)

Nel bar che Silvia gestisce insieme al marito Angelo d’inverno si spegne sempre la caldaia. L’atmosfera è di vento gelido quando entra nel locale un signore dall’apparenza stravagante.

Agitato, chiede da bere e dopo un cognac, supplica di poter restare per la notte perché è in pericolo e cerca un posto per dormire, qualcosa di discreto.

I due proprietari del bar si guardano incerti.

Ma si lasciano convincere dall’esteriorità rassicurante di quel signore che chiede loro ospitalità, ignorando che da quel momento tutto cambierà.

La coppia, come ogni coppia, custodisce dei segreti.

Condivisi, sconosciuti all’altro, come La Rossa, con cui da anni Angelo si intrattiene e che vive nella casa sul mare con un ex marito violento.

Per loro quello stabilimento balneare è come una prigione che li tiene ancorati a una vita che non sopportano più ma che non hanno il coraggio di abbandonare.

Così si ostinano a rimanere immobili, a tenere aperta quell’attività che ormai frutta poco, d’inverno soprattutto, periodo in cui non c’è quasi nessuno.

A parte il loro ospite, Bobo Tartaglia.

Quest’uomo dall’apparenza tanto innocua è invece la ragione per cui tutto sarà scardinato.

Perché poco per volta i segreti di Angelo saranno destinati a venire fuori, i debiti di gioco, le scommesse sui cavalli, Zena e i tradimenti e una vita intera giocata sulla menzogna, con cui però a un certo punto è costretto a fare i conti.

Il passato è un fantasma che non possiamo ignorare per sempre.

Incipit:

La Rossa aveva chiesto di me.
Quando Toni me lo disse, mi voltai a guardare il mare. Pochi chilometri più in là, proprio nel punto in cui la costa cominciava a curvare, c’era la villetta a picco sulla scogliera dove viveva la Rossa. Era l’imbrunire, e la villa e il lembo di terra che la circondava avevano assunto un identico color marrone.
Da alcuni giorni una corrente gelida aveva investito la regione, nel bar il riscaldamento era difettoso e ogni mezz’ora dovevo andare nei locali sotterranei per controllare che la caldaia non si fosse bloccata. Come se non bastasse, la mareggiata dei giorni precedenti aveva divelto una delle porte che dava sul terrazzo. Silvia e io l’avevamo rimessa a posto col fil di ferro e ora eravamo in attesa dell’operaio, anche se il tizio ogni volta che gli telefonavamo ci comunicava un contrattempo. Una foschia ocra galleggiava parallela alla superficie del mare, due barche la attraversavano, le loro scie si incrociavano e si dirigevano verso l’orizzonte, disegnando una enorme ics sull’acqua. Il mare era calmo, ma nell’aria resisteva un residuo di tempesta, folate di maestrale improvvise che facevano traballare la porta.

Dal Sito dell’Editore:

Angelo e Silvia sono sposati da molti anni, vittime di un matrimonio infelice e schiavi dello stabilimento balneare che si ostinano a tenere aperto anche in inverno, benché ci siano pochi avventori.

Un pomeriggio, quando tutto sembra come sospeso nell’attesa dell’imbrunire, un signore distinto entra nel locale: dice di essere in pericolo e, scolandosi mezza bottiglia di cognac, chiede ospitalità per la notte. I due proprietari, presi alla sprovvista, decidono di fidarsi e lo accolgono: Bobo, questo il suo nome, è gentile e inoffensivo. Eppure, proprio lui sarà la chiave di volta che sconvolgerà per sempre le loro vite.

Tutto il passato della coppia e tutti i segreti di Angelo – il vizio per le scommesse, la crisi finanziaria che mette in pericolo lo stabilimento, il desiderio di scappare via con la giovane e affascinante Zena, i prestiti mai ripagati contratti con l’amante di trent’anni prima, la Rossa –, tutto torna a galla e cambia le carte in tavola: proprio quando sembrerebbe che la vita possa ancora regalare delle gioie, ecco che l’inganno, la menzogna, i tradimenti di allora pretendono di essere risolti, e fanno pagare caro il loro prezzo.

L’autore:

Claudio Grattacaso (1962) è insegnante. La linea di fondo, il suo primo romanzo, è stato segnalato dal comitato di lettura del premio Italo Calvino nell’edizione 2013. Nel 2017 ha pubblicato La notte che ci viene incontro. È autore teatrale. La sua ultima commedia, L’acquario, ha ricevuto la menzione speciale al premio nazionale Achille Campanile 2019 ed è stata messa in scena dalla Compagnia dell’Eclissi di Salerno.