In una valle svizzera, un giorno di luglio, un industriale milanese viene sbranato vivo da un orso. Marco Besana, giornalista di nera con troppi anni di lavoro alle spalle e altrettanta disillusione addosso, è costretto controvoglia a occuparsi di quella strana morte. Sarebbe facile archiviare il caso come un incidente di montagna se Ilaria Piatti, giovanissima reporter, perennemente precaria, non fosse convinta di avere davanti un serial killer. Molto più feroce di qualunque animale.
Ilaria e Marco, accompagnati dal cane Beck’s, lasciano Milano e partono per l’Engadina. E lì scoprono una catena di morti orribili e misteriose, tutte apparentemente accidentali: un uomo caduto in un crepaccio, uno carbonizzato nel suo aereo privato, un altro mummificato in un bosco. La sequenza non può essere casuale.
Recensione
Che cos’hanno in comune queste morti?
Perché un orso sbranerebbe un uomo già in fin di vita? E com’è morto Achille D’Ambrosio? La sua testa è stata trovata a un chilometro di distanza dal resto del corpo. Si scoprirà dall’esame autoptico che sarebbe morto anche senza l’intervento dell’orso.
Nel frattempo però Besana deve andare a una festa di redazione, e tra scrivere di un bancarottiere sbranato da un orso e un’occasione mondana, non saprebbe dire che cosa gli piaccia di meno. Ma deve fare entrambe. Alla festa ci va con Piatti, una sua collega presa in giro da tutti per come si veste. Eterna precaria e insicura, nemmeno lei vorrebbe andarci. E si ritrovano lì, a parlare con gente che non li calcolerebbe mai se non costretta. E poi, eccola lì, una frase sibillina, un appuntamento per l’indomani per spiegare meglio. Ma non per tutti c’è un domani e Ilaria Piatti è decisa a scoprire che cosa intendesse chi ha pronunciato quella frase. “Ce li stanno uccidendo tutti”. Tutti chi? E chi dovrebbe uccidere.
Iniziano così le ricerche in Svizzera, ma non si cava un ragno dal buco: le morti sono tutte accidentali e i principali sospettati hanno alibi e, comunque, non avrebbero avuto modo di inscenare un incidente o una disgrazia.
E quindi?
A un certo punto sono costretti a rinunciare. Fino a una nuova morte. Sono tutti dello stesso circolo, si conoscevano. Ma che cosa li unisce? Chi li vuole uccidere e perché?
Un bel thriller con due protagonisti simpatici. Due colleghi che si stimano, due persone fuori dagli schemi costretti a fare i conti ogni giorno col proprio passato. Si sentono spesso fuori luogo, ma si fidano l’uno dell’altra, insieme crescono e sciolgono il mistero.
Un libro ambientato un po’ a Milano un po’ in Svizzera; i personaggi quasi tutti snob, un’élite. E alcune morti davvero orribili. Tutti muoiono da soli, senza nessuno ad aiutarli: pieni di amici durante le feste, sempre soli quando ci sarebbe bisogno di un’amico. E gente che non sa proprio stare da sole, che rifugge l’intimità, il tête à tête che costringe ad aprirsi, che impedisce di nascondere.
E un cane, Beck’s, onnipresente.
Daniela