Il Giardino dei Fiori Segreti di Cristina Caboni

il giardino dei fiori segreti di Cristina Caboni
il giardino dei fiori segreti di Cristina Caboni

Sinossi dal sito dell’editore:

Londra, Chelsea Flower Show, la più grande mostra di fiori del mondo. Sotto gli archi carichi di rose, Iris Donati è felice: fra le piante si sente a casa. Una casa vera, quella che non ha mai avuto, perché fin da piccola ha vissuto in giro per il mondo sola con il padre. Mentre si china per osservare meglio una composizione, Iris rimane paralizzata. Si trova di fronte due occhi uguali ai suoi. Gli stessi capelli castani. Lo stesso viso. La ragazza che ha davanti è identica a lei. Viola è il suo nome. Anche lei ama i fiori e i suoi bouquet sono fra i più ricercati di Londra. Tutte le certezze di Iris crollano in un istante. Quella ragazza è la sua sorella gemella. Sono state divise da piccolissime, e per vent’anni nessuna delle due ha mai saputo dell’esistenza dell’altra. Perché? Ora che sono di nuovo riunite, Iris e Viola devono scoprirlo.
Il segreto si nasconde in Italia, a Volterra, dove sono nate. Tra viali di cipressi e verdi declivi, sorge un’antica dimora circondata da un giardino sconfinato. È qui che i Donati vivono da generazioni. Ed è qui che Giulia Donati, la loro nonna, le aspetta. Solo lei può spiegare davvero perché sono state separate e aiutarle a trovare il sentiero giusto per compiere il loro destino. Iris e Viola non lo sanno, ma ogni coppia di gemelle della famiglia, da secoli, ha un compito da svolgere per salvaguardare la sopravvivenza del giardino. Devono imparare cosa significa prendersene cura, e soprattutto devono capire il suo grande potere: quello di curare l’anima. Ma c’è un mistero che affonda le radici nel passato della famiglia Donati, e che sta uccidendo il giardino. Solo Iris e Viola possono salvarlo. C’è una rosa nascosta che può spiegare tutto: perché è attraverso le spine che nasce il cuore più prezioso.
Dopo il grande successo di Il sentiero dei profumi e La custode del miele e delle api, bestseller per settimane nelle classifiche italiane e straniere, Cristina Caboni ci trasporta in una nuova, indimenticabile storia tra i canali di Amsterdam, i giardini londinesi e le lussureggianti colline toscane. Il giardino dei fiori segreti è la storia di un legame spezzato. Di due ragazze che ritrovano le loro radici. Perché anche il bocciolo più indifeso può fiorire di petali pieni d’amore

 

Recensione:

Ho desiderato leggere questo romanzo più di un mese prima che uscisse, ci tenevo a sfogliarne le pagine perché seguo l’autrice da molto e un’anima sensibile e delicata, sempre gentile con tutti (cosa assai rara sui social) non può che scrivere belle storie. Avevamo imparato l’equilibrio della sua penna e la magia delle storie che racconta già dalle pubblicazioni precedenti, ma non è scontato che il terzo romanzo sia all’altezza di un esordio. E invece la Caboni ci ha abituato a stupirci già dalle prime parole, dense di passione per la vita e armonia. Un linguaggio pulito, quasi un fiore che sboccia davanti a noi, le parole scelte con attenzione e sempre al posto giusto, senza voler strafare, con misura. Della trama non vorrei anticipare più di quanto scritto nella sinossi, perché i misteri che cela vanno scoperti sfogliandone le pagine, ma è chiara la progettazione attenta dell’autrice e la profonda psicologia dei personaggi, delle gemelle Iris e Viola soprattutto perché sono identiche nell’aspetto, ma profondamente diverse per vissuto e carattere. La lettura delle prime pagine, sebbene la bellezza della scrittura catturi già la maggior parte dell’attenzione, mi era parsa inverosimile: due ragazze separate alla nascita si incontrano fortuitamente in una città europea durante la più grande fiera dei fiori. Ma il lettore prova subito empatia con Iris quando, incredula, dovrà accettare che tutti intorno a lei sapevano la verità e l’avevano taciuta. Il dolore del mondo che ti crolla addosso, è descritto in modo vivido e realistico. Non si può non pensare a qualche esperienza di certo vissuta anche dal lettore. Ogni azione, ogni descrizione è attenta e puntuale, nulla è lasciato al caso e chi legge si appassiona soprattutto quando la storia sposta la sua sede alla tenuta toscana che nasconde segreti troppo a lungo taciuti. Interessante l’alternanza con il punto di vista di una bimba, Bianca, che lasciamo al lettore il compito di scoprire chi sia.

Chi segue l’autrice riconoscerà anche in quest’opera il suo amore per la natura, per la vita e per i fiori. L’impegno di Cristina Caboni è grande per la sensibilizzazione dei suoi seguaci su tematiche quali l’importanza dell’apicoltura e dell’amore per le piante. Questo si rivela anche nel segreto della famiglia Donati e del giardino segreto che le due gemelle protagoniste sono, secondo una legenda, destinate a curare perché sopravviva.

Questo romanzo è una conferma per le lettrici che amano appassionarsi a storie romantiche e introspettive e l’autrice dà nuova prova di grande capacità. Da leggere.

Un estratto.

“Il giardino è contemplazione, spazio. È il luogo dove poggiare i propri pensieri, ma soprattutto il giardino è silenzio.”

La voce profonda si leva sugli alberi. Il vento la raccoglie e la porta lontano. Da dietro una siepe di rose, Bianca osserva suo padre. Lo ascoltano tutti quelli che siedono intorno a lui. Vengono quasi ogni giorno a seguire le sue lezioni. Bianca china la testa, gli occhi sull’erba, il pensiero che si raggomitola intorno al suo cuore. Allora
stringe le piccole mani, e solleva lo sguardo.

Ha una cosa da dire a suo padre. Una cosa importante. Lui non si è accorto che il giardino parla, e racconta tante cose.

E quel pensiero, la consapevolezza di ciò che ha scoperto, la riempie di gioia. Finalmente suo padre le rivolgerà un sorriso, parlerà di lei alla mamma dicendole quanto è stata brava, lo dirà a tutti che anche lei è una vera Donati.

“Shhh, zitta! Lo sai che non dobbiamo interromperlo.”

Ma Bianca non dà retta alla sua sorellina. Le brillano gli occhi, sa che deve rivolgersi a lui con rispetto. Sa anche che deve attendere.

Solo che ha troppa fretta, e la sua impazienza la spinge a correre accanto a Lorenzo Donati, ad afferrargli una manica, a tirargliela forte: “Però i petali delle rose che cadono fanno rumore. E i fili dell’erba che spuntano, e anche le margherite che sbocciano. Il giardino parla. Lo fa continuamente. Io l’ho sentito”.

Ecco, lo ha detto bene, senza balbettare nemmeno una volta. Continua a guardarlo. Ma poi i suoi occhi lo lasciano, e corrono altrove, verso un lontano ripiano di pietra. Vi sono adagiati dei libri, come tesori. Il cuore le batte forte, già sente sotto le dita la carta spessa, vede le illustrazioni, sente l’odore delle piante essiccate.

Il desiderio si accumula tra gli occhi e il cuore. Ci sono i dipinti dei fiori, tra quelle pagine. E tante storie. E insieme
ai libri una scatola di colori, e poi sacchetti di semi per le aiuole.

Lo sa perché li ha visti da lontano. Sono un premio.

A un tratto si rende conto del tempo che passa, delle parole felici che non arrivano. Si volta lentamente. E incontra quegli occhi identici ai suoi.

Ma non vi trova il sorriso, né l’orgoglio.

“Il giardino parla, io lo so. Lui mi racconta tante cose.” Prova a ripeterlo. Questa volta la sua voce è solo un sussurro, e tra le parole ha lasciato ampi spazi.

Uno sguardo severo è l’unica risposta. Suo padre le afferra la mano. Camminano insieme per un tratto e poi Lorenzo si ferma. Quando le stringe il mento, Bianca capisce che non avrà i libri, né i colori. “Non devi interrompermi, lo sai.»

“Però è vero, il giardino parla.”

Anita.