Il Grande Gatsby

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Il grande Gatsby 

Di Francis Scott Fitzgerald

Anno 1925

Presente in diverse edizioni

La trama di questo romanzo è conosciuta ai più: Jay Gatsby è un uomo facoltoso, che abita poco fuori New York e che durante l’estate del ’22 dà ogni sera grandi feste, a cui partecipa chi vuole, anche senza essere invitato, in cui si esibiscono cantanti e orchestre dell’epoca, si mangia e si beve a volontà, e a cui lui non partecipa attivamente. Si limita a osservare le persone in disparte, silenzioso e sorridente, lasciando che gli altri si godano il momento.

Il narratore, Nick Carraway, suo vicino di casa, entra a poco a poco in confidenza e ci racconta chi è veramente Gatsby, il cui nome alla nascita era James Gatz. Scopriamo quindi l’origine del suo patrimonio e, soprattutto, conosciamo da vicino Gatsby, i suoi sogni e le sue speranze.

Gatsby è un personaggio con un passato oscuro e un presente poco limpido, eppure si culla nell’illusione di poter realizzare il suo grande sogno: passare il resto del sua vita con Daisy, la donna che ama da 5 anni, ma che è sposata con Tom, cugino di Nick.

Nonostante lo squallore di alcune situazioni e la superficialità con cui i protagonisti, tutti, affrontano anche i temi più delicati, Gatsby per certi versi ne esce pulito, proprio grazie a questo suo sogno che ha continuato ad alimentare, in cui fino all’ultimo ha sperato, come un bambino, a dispetto dell’evidenza. La realtà è che è un uomo solo, a cui tutti si avvicinano per attingere, per portarsi via qualcosa, anche solo una cena, per vivere un po’ alla luce che la sua personalità e la sua villa  irradiano.

L’autore ci porta dentro un mondo lontano dal nostro, eppure vivido e palpabile. Racconta i suoi anni, la superficialità, l’ipocrisia, l’arrivismo e l’origine losca di molte ricchezze della sua epoca. Lo fa senza filtro, non abbellisce la realtà, non cerca facili giustificazioni o attenuanti. La ricca borghesia di cui parla vive per se stessa, senza curarsi del mondo esterno. Emergono in diversi passaggi i pregiudizi dell’epoca, la presunzione di essere nel giusto per il solo fatto di essere ricchi, di aver diritto a quella ricchezza, anche senza nessun merito, e che nulla potrà cambiare la situazione.

Benché abbia quasi 100 anni, questo romanzo è di un’attualità imbarazzante. Possono cambiare i nomi, i luoghi, le modalità e i pregiudizi, ma le dinamiche non sono molto diverse da quelle che possiamo osservare quotidianamente.

6 Risposte a “Il Grande Gatsby”

  1. “Sono molto lento di pensiero e pieno di regole interiori che agiscono come freni sui miei desideri.”
    Francis Scott Fitzgerald, “Il grande Gatsby”

  2. “Uno di quei rari sorrisi dotati di eterna rassicurazione, che s’incontrano quattro o cinque volte nella vita. Fronteggiava – o sembrava fronteggiare – l’intero mondo esteriore per un istante, e poi si concentrava su di te con un irresistibile pregiudizio a tuo favore.”
    Francis Scott Fitzgerald – “il grande Gatsby”

  3. “Il senso di un’indispensabile decenza è suddiviso in modo ineguale alla nascita.”
    Francis Scott Fitzgerald, “Il grande Gatsby”

  4. “Aveva perso il vecchio caldo mondo e pagato un prezzo troppo alto per avere vissuto troppo a lungo con un unico sogno.”
    Francis Scott Fitzgerald, “Il grande Gatsby”

  5. “Per un momento una frase cercò di formarsi sulle mie labbra, socchiuse come quelle di un muto, come se stessero lottando con più di un filo d’aria allarmata. Ma non emisero nessun suono, e quello che avevo quasi ricordato diventò inesprimibile per sempre.”
    Francis Scott Fitzgerald, “Il grande Gatsby”

  6. “Astenersi dal giudicare implica un’infinita speranza.”
    Francis Scott Fitzgerald, “Il grande Gatsby”

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