Il mondo invisibile – Liz Moore (NNE)

Liz Moore – Il mondo invisibile – NNE – trad: Ada Arduini

Da dove cominciare a descrivere come, quanto e perché ho amato Il mondo invisibile?

Iniziato il pomeriggio, terminato l’indomani mattina alle 9.00

Se ne I cieli di Philadelphia la Moore aveva già dato prova di bravura e mi aveva incantata per la sua capacità di descrivere relazioni non convenzionali, in questo libro si è superata. Se lì avevo amato la protagonista perché umana, anche se scostante e non molto simpatica, qui ho amato visceralmente e in maniera pura David e Ada. E anche gli altri protagonisti.

David e Ada sono padre e figlia, una figlia surrogata quando ancora non se ne parlava.

Lui è direttore di un laboratorio di informatica, dove lavorano a un progetto per replicare l’intelligenza umana. Un prototipo, un esemplare abbastanza rozzo, per come lo vediamo noi adesso, eppure molto all’avanguardia per quei tempi. Ha iniziato a lavorarci negli anni Settanta e noi li conosciamo nei primi anni Ottanta.

Ada non va a scuola, è David ha insegnarle tutto e a portarla con sé, quotidianamente, al laboratorio.

Ada non ha amici, è molto intelligente e conosce molte più cose dei suoi coetanei, ma non sa come ci si rapporta con il mondo esterno. Le sue sono nozioni e conoscenze scolastiche, prese dai libri, di matematica, scienze, filosofia e altro, ma di quello che fanno i ragazzi della sua età, lei non sa niente. Non guarda nemmeno la televisione. Il suo mondo inizia e finisce con quello del padre e quando questi inizia ad avere i primi cedimenti, lei rifiuta l’evidenza. Che cosa sarebbe la sua vita senza David?

David è un tipo strano, non si preoccupa di quello che pensano gli altri, è il prototipo del nerd, quando ancora non andava di moda essere nerd.

Aveva imparato le parolacce solo di recente: era uno dei suoi gesti di ribellione contro il padre, che non era un moralista, ma trovava le parolacce poco creative e in qualche modo un segno di scarsa intelligenza.

Poi però Ada si ritrova catapultata nel mondo reale. Suo padre non è più in grado di prendersi cura di lei, e lei non può prendersi cura di lui.

Deve andare da Liston, la collega amica di David. E qui inizia la sua nuova vita, non senza difficoltà, anzi, con tante difficoltà e scombussolamenti. Ma questo le porterà anche nuovi stimoli, nuovi modi di vedere le cose e rapportarsi, troverà spunti interessanti per il futuro, per il suo essere, e soprattutto degli amici. Scopre che suo padre non è chi le ha sempre detto di essere, ma ancora non sa chi sia stato. La verità non è sempre piacevole, ma lei la vuole scoprire, vuole sapere chi era davvero la persona a cui deve tutto.

Ada cresce a modo suo, diventa una donna forte e indipendente, nonostante le sue insicurezze. E alla fine scopre chi era suo padre. E questo, se possibile, è una parte del libro ancora più bella della prima.

Nella prima ci sono le relazioni, le difficoltà, l’Alzheimer che avanza e non lascia scampo, annulla la personalità. Nella prima parte conosciamo i personaggi uno in relazione all’altro. Nella seconda scopriamo il passato di David, un passato doloroso, da cui è dovuto fuggire e di cui si rifiuta di parlare. E un epilogo meraviglioso. L’ho amato perché se da una parte ci ricorda la nostra transitorietà, ci ricorda anche che possiamo lasciare un segno nelle persone con cui interagiamo. Un finale che mi ha lasciato un senso di solitudine e tristezza, ma anche di compiutezza, del cerchio che si chiude, di sapere che quelle erano brave persone e che hanno costruito qualcosa di bello nella loro vita.

Il mondo invisibile è un libro che mi sento di consigliare a chi non ha paura degli anni Ottanta, a chi non sempre è d’accordo con il sistema, ma non sa come fare a dissentire (non dico di fare come David, ma a volte piccoli gesti bastano), un libro per chi non vuol passare un’esistenza inutile, ma anche per chi crede nelle grandi imprese, nella forza dei sentimenti, nel fatto che essere brave persone sia importante. Un libro per chi si mette in discussione e non ama i pregiudizi, per chi ama le persone per quello che sono nel profondo, per quello che trasmettono e non per chi amano o per come si vestono. Un libro per chi ama un mondo migliore e più semplice, per chi ama la natura, le luminarie di Natale e i concerti sinfonici. Un libro per molti, ma soprattutto, per chi ama il profumo di buono, qualunque significato abbia per lei.

ringraziamo la casa editrice per la copia cartacea