Il peso – di Liz Moore (NNE)

Il peso – Liz Moore – NNEtraduzione Ada Arduini

“Il peso” è una nuova e bellissima versione dell’effetto farfalla.

È il terzo libro che leggo di questa autrice, tutti pubblicati da NNE, e ogni volta me ne innamoro di più (Il mondo invisibile STU PEN DO! e I cieli di Philadelphia).

Il peso” l’ho letto letteralmente in un giorno, è stato per me uno di quei libri che no, non ce la faccio a spegnere la luce, voglio sapere che fine fanno Del e Arthur. 😍

Dicevo dell’effetto farfalla: abbiamo Arthur, uomo di quasi sessant’anni per 200 e passa chili. Sono anni che non esce di casa, non vede nessuno, non sente nessuno. Intratteneva un rapporto epistolare con Charlene, sua ex alunna, ma ormai è più di un anno che non la sente.

Kel, figlio di Charlene, 17 anni e una gran voglia di riscatto, di farsi vedere, di esserci. Sofferenze? A palate! Ogni giorno si veste di determinazione e finzione per non mostrare ai compagni ricchi la povertà della sua vita. Vuole giocare a baseball diventare professionista, così può aiutare sua madre a guarire.

Succede che Charlene chiama Arthur per chiedergli di aiutare il figlio ad andare all’università, ché suo figlio, di studiare, non ne ha nessuna voglia.

E allora si innestano pensieri, i pensieri portano a riflessioni, azioni, cambiamenti epocali, decisioni che avranno conseguenze… E alla fine nulla sarà più come prima, né fuori, né dentro. Perché quando tocchi il fondo o la felicità, hai una visione diversa della vita e del tuo posto nel mondo, delle cose che puoi fare. Di quello che vuoi fare e che ti fa stare bene.

Smetti di nasconderti, in qualunque modo tu lo stessi facendo, e inizi, timidamente, a mostrare chi sei davvero.

Un po’ alla volta. Con fatica, difficoltà, paura, ma non si torna indietro. Quello che hai vissuto ti ha cambiato in un battito di ciglia. Adesso ti ricostruisci.

E io amo queste storie, che parlano di noi, anche quando i personaggi sono lontanissimi da ciò che siamo. Eppure le loro emozioni sono le nostre, le paure e le speranze le capiamo senza bisogno di spiegazioni.

La scrittura, va da sé, è fluida e piacevole, i personaggi sono vivi, veri, mai esagerati. Arthur, il personaggio più improbabile e lontano, è uno di noi. Più di quanto si possa immaginare.

Un libro per chi sente di voler ricominciare e aspetta una chiamata che lo svegli. La chiamata è questo libro!

Ringraziamo la casa editrice per la copia cartacea e la traduttrice Ada Arduini per aver mantenuto la poesia della scrittura della Moore