“Il segreto di Lucia Joyce” di Luigi Guarnieri (La nave di Teseo)

Sono sprofondata per 24 ore in questa storia “nuda e disperata” scritta da Luigi Guarnieri e non volevo emergere più. “Il segreto di Lucia Joyce” è stato pubblicato da La nave di Teseo nel 2022 e racconta il destino della figlia di James Joyce.

Cos’è “Il segreto di Lucia Joyce”

L’autore definisce questo libro un romanzo biografico-documentario, una non-fiction novel. Una cosa è certa: se alla base dei problemi di una persona ci sono i suoi genitori, non puoi non parlare dei suoi genitori.

Ecco che “Il segreto di Lucia Joyce” diventa una biografia famigliare. Luigi Guarnieri va a scavare nel poco che si sa di questa donna e lo contestualizza nella situazione che le è toccata in sorte.

Punti di forza

Le biografie degli scrittori mi piacciono perché danno corpo a qualcuno che per me fino a quel momento è stato solo di carta.

Questa biografia mi è piaciuta molto perché non dà solo un corpo: è il libro stesso a essere fatto di carne. Il disagio di un padre, di una figlia, di una madre, si trasforma in patologia: degli occhi, dei denti, dello stomaco, della mente. È un esempio di come l’ossessione venga assorbita dagli organi: ci vengono raccontati i 16 anni di tribolazione prima di vedere pubblicato l’ “Ulisse”, le centinaia di refusi trovati in “Finnegans Wake”, il rapporto sfuggente con il denaro. Conosciamo una Nora Barnacle inviperita dall’inarrestabile prodigalità del suo uomo e scopriamo che i figli hanno scoperto solo a vent’anni suonati, quando nel 1931 i loro genitori si sono sposati, di essere tecnicamente illegittimi.

Ecco, questa scoperta è stata la goccia che fece traboccare il vaso. La psiche di Lucia, fino a quel momento già labile, si è sgretolata del tutto. Luigi Guarnieri ci racconta dei suoi tentativi di emancipazione, del suo rapporto conflittuale con la madre, quello schiacciante con il padre. Lo stesso padre che ha intentato costosissime e a volte discutibili cure mediche più e più volte, ma che l’ha assurdamente esclusa dal testamento.

Quella di Lucia non è la storia di una donna malata, ma di una figlia infelice.

Però, però, però…

“Il segreto di Lucia Joyce” sembra iniziare in maniera cronologicamente disordinata, partendo dalla morte di James Joyce, però poi si riallinea e segue i canoni di una biografia tradizionale, facile da seguire, chiara, scorrevole e rapida. L’autore parla a un lettore culturalmente alto, al quale i personaggi più in rilievo del primo Novecento (Man Ray, Ezra Pound, Peggy Guggenheim) basta sentirli nominare.

Ho conosciuto questo libro tramite una recensione, che ne lamentava la poca centralità su Lucia. Forse è vero, che di Lucia ce n’è poco: anche se è la prima ad apparire nel libro. La sentiamo parlare, la vediamo distruggere cose, svuotarsi, sperare. Certo è difficile, trovare informazioni su una che è stata quasi cancellata dalla biografia approvata dal padre.

Ne “Il segreto di Lucia Joyce” mi sono lasciata affascinare anche dalla fragilità di James Joyce, dalle interazioni con i personaggi che incontriamo per la via (da Italo Svevo a Marcel Proust a Vladimir Nabokov) e dalla compassione che l’autore prova nei confronti di Lucia. Ho amato perfino le fisime, le noie e le paranoie: persone non più vive hanno acquistato tridimensionalità.

Cristina Mosca