Il signore delle maschere – di Patrick Fogli (Mondadori)

Il signore delle maschere 

di Patrick Fogli 

edizioni Mondadori

la ricerca di uno sfuggente killer internazionale, da parte dei servizi segreti, coinvolge Laura, una irreprensibile docente universitaria ed esperta in critica cinematografica. Il suo alter ego, Arianna, fa parte, infatti, di una organizzazione piramidale che aiuta, per denaro o per umanità, chi voglia cambiare identità a fuggire dalla propria situazione per iniziare  una nuova vita con un altro nome ed altre prospettive. L’antiterrorismo saprà da un informatore che il  pericoloso individuo che stanno cercando si era servito in passato di questo escamotage per far perdere le sue tracce e contatta Laura perché aiuti a trovare indizi utili alla sua cattura. Nessuno sa chi sia Caronte, come viene chiamato il sicario  per la sua consuetudine di “firmare” i delitti lasciando sulle vittime  una antica moneta, come era usanza in un’era antica, per permettere al defunto di pagare il traghettatore dell’Acheronte. Nessuno conosce il suo vero volto che egli riesce a trasformare con abilità nei mille volti, nelle tante figure, maschere, che usa per i suoi scopi. Nessuno, nemmeno Arianna ricorda, fra le tante storie che ha “inventato” nel tempo, quale possa essere quella di Caronte. Ed egli continua a muoversi sicuro e calcolatore, nelle pieghe di rapporti cosmopoliti, sia ad alto livello che a contatto con ambienti ambigui, per perseguire i suoi scopi. Sospeso tra un passato che continua ad inseguirlo e tanti possibili “presente”.

Recensione

Un romanzo che cattura sin dalle prime battute. Un gioco di scatole cinesi, di specchi deformanti che ogni volta rimandano ritratti diversi. Patrick Fogli disegna situazioni e personaggi con tratti precisi e incisivi e simultaneamente li immerge in una fumosa e diafana aura di evanescenza.

Il racconto è costruito a scene nelle quali ognuno degli “attori” mostra e nasconde se stesso. Laura è Arianna o forse non è né Laura né Arianna. Identità che si incrociano, si scambiano. Nessuno sembra essere chi dice di essere.  Caronte, Niko, gli stessi agenti dell’antiterrorismo, tutto è messo in dubbio persino la morte. 

“Laura lo fissa arrabbiata, sorpresa, rassicurata. Vorrebbe dargli uno schiaffo e una carezza, ringraziarlo e insultarlo. Lui le porge le mani, lei si aggrappa”

Le descrizioni dei contesti e delle figure anche di secondo piano, sono dipinte con pennellate fini e ben calibrate, a costruire atmosfere  velate da un retrogusto malinconico, da un sottile filo di rimpianto che aleggia in tutta la narrazione. Conferendo un pregevole spessore psicologico al racconto.

“Laura spalanca gli occhi. Lo fa all’improvviso come espulsa da un incubo. Invece è sempre stata sveglia, seduta sul letto, la schiena appoggiata a due cuscini. La notte è il controluce impercettibile sugli oggetti, le forme e gli spigoli affiorano dal nulla”

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Notevole e determinante è lo spazio  riservato alle interiorità dei protagonisti, ai loro dubbi, alle loro angosce. Alle oscure motivazioni interiori che li spingono all’azione. Anche la personalità di Caronte, pur nella sua spietatezza, non può che affascinare il lettore. Ed i rapporti ambigui, inusuali che si creano, che sfuggono fluidamente al senso comune delle relazioni umane, aumentano la suspense ed il coinvolgimento. 

Un thriller intrigante, ricco di prospettive e di inaspettati risvolti. Intenso, senza sbavature; leggero e profondo al tempo stesso. 

Cristina M. D. Belloni

Ringraziamo la casa editrice per la copia digitale

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