Il weekend – di Charlotte Wood (NNE)

Jude, Adele e Wendy si ritrovano a casa di Sylvie per svuotarla in vista della vendita.

Jude è quella rigida, dittatoriale, quella che dispensa ordini, priva di tatto e gentilezza, Wendy è l’intellettuale, la vedova, la sopravvissuta a un cancro, mentre Adele è l’attrice, l’eterna bambina, la fenice che rinasce sempre.

E Poi Sylvie, che non c’è più da quasi un anno, che era quella che riusciva a farle stare insieme senza litigare, aveva un’aura particolare, tirava fuori il meglio di ognuna di loro. Senza di lei le tre amiche si sentono perse, faticano a stare insieme.

Infine Finn, il cane di Wendy, vecchio, quasi cieco e sordo, incontinente, sporco. Wendy se lo porta sempre dietro, Jude, maniaca dell’ordine e della pulizia, non lo sopporta. Una presenza costante, che ricorda di continuo la caducità della vita e l’impossibilità di controllare per sempre il nostro corpo, qualcosa con cui le tre donne devono fare i conti, ognuna a modo suo.

Un romanzo che parla di moltissime cose. Parla di amicizia in primis. Un’amicizia di quarant’anni, tra donne molto diverse, eppure legate, anche se non vedono più il filo. C’è qualcosa che le unisce: le esperienze passate insieme, le confidenze, i dolori. Nei momenti importanti le amiche c’erano. Adesso, però, sembra sempre più difficile stare insieme, sono tantissime le cose che non si possono raccontare, spiegare, o di cui ci si vergogna. E poi le verità escono così, all’improvviso, ferendo a tradimento, perché inaspettate. Un weekend per ritrovare l’amicizia sfilacciata e in cui ciascuna delle protagoniste, a suo modo, deve fare i conti con la realtà e, soprattutto, con ciò che non c’è più. O che non ci sarà più. Non torneranno i trent’anni per Adele, né Lance per Wendy o la possibilità di vivere con Daniel per Jude. Ognuna di loro ha fatto delle scelte, ha vissuto la propria vita raccontandosi bugie, non volendo vedere la realtà, perché è quello che facciamo tutti. Non si può vivere nella verità totale, ne scegliamo un aspetto e facciamo del nostro meglio per vivere al meglio.

Anche Sylvie, figura presente nonostante l’assenza, non era perfetta come amano ricordarla. Anche Sylvie ha fatto scelte discutibili. Così è la vita.

E Finn? Finn, il cane, è sempre lì, pronto a dare loro la spinta al cambiamento con uno sguardo o con la sua sola presenza. Finn, che sta per morire, ma che è ancora lì, a dare affetto a Wendy, a stare con lei, a farsi coccolare. Finn che vive e basta, in un mondo suo, senza aspettative.

Non sarà un weekend di riconciliazione, quanto piuttosto un weekend di comprensione, di presa di coscienza e di cambiamento per tutte e tre le donne. A settant’anni non si è più giovani, ma ci sono ancora moltissime cose da fare, una vita da vivere. E si possono fare scelte coraggiose, magari costrette dagli eventi.

È un libro un po’ amaro, a tratti crudo nel mostrare le fragilità delle tre donne. Nel metterle quasi in ridicolo. Ma sono donne forti, che sapranno andare oltre. Come, non ci è dato sapere, ma immaginiamo che troveranno altre risorse, altri modo, che sapranno reinventarsi, perché questa è la storia di tre donne ferite, sofferenti, ma che non cederanno mai. Hanno la forza di chi si è fatta largo da sé, di chi si è formata da giovane e questa forza nessuno gliela toglierà mai.

Ringraziamo la casa editrice e l’ufficio stampa Rodella per la copia cartacea