“Incendiare il buio” di Valeria Nicoletti (Collettiva)

Il 30 agosto 1996 si spegneva a Gaeta Goliarda Sapienza. Il 10 maggio di quest’anno è ricorso il primo centenario dalla sua nascita. Per la ricorrenza della sua morte, oggi vi vogliamo parlare di un breve saggio di letteratura comparata di Valeria Nicoletti, pubblicato da Collettiva edizioni indipendenti a maggio 2023 nella collana Le Sagge: “Incendiare il buio. In viaggio con Annie Ernaux e Goliarda Sapienza”. Ringraziamo l’autrice per la copia cartacea ricevuta in omaggio.

Di Goliarda Sapienza abbiamo recensito “L’arte della gioia” e “Lettere e biglietti”; abbiamo anche recensito la biografia di sua madre, “Maria Giudice”. Di Annie Ernaux abbiamo recensito “Perdersi”, “La donna gelata”, “Il posto”.

Cos’è “Incendiare il buio”

Tutto è partito dalla tesi di letteratura comparata di Valeria Nicoletti, oggi guida turistica e docente: il punto di arrivo è stato un atto di gratitudine e di riflessione, a cui l’autrice ha intrecciato suoi momenti di vita personale.

Il saggio è diviso in due parti: sviscera il rapporto delle due autrici con la scrittura autobiografica e col femminismo. All’interno di questi argomenti, affronta il loro atteggiamento verso la verità, il lavoro, la figura della madre.

Sono proposti molti riferimenti biografici e molti stralci presi dai libri più noti.

Punti di forza

Consiglio “Incendiare il buio” a chi ha letto almeno un libro sia di Goliarda Sapienza, sia di Annie Ernaux. L’autrice è brava a ricollegare scritti e documenti alla comparazione che vuole fare, spiegando in maniera inclusiva cosa dobbiamo notare e cosa dobbiamo sapere.

Tuttavia, la prima cosa che mi viene da dire è che questo è un libro di supporto, che aggiunge qualcosa a quello che si sa già, e illumina quanto si è già intuito. Perlomeno, mi sono trovata molto a mio agio con questa lettura perché avevo già letto qualcosa delle due autrici, e suggerisco di “prepararsi” nello stesso modo.

Con uno stile sensibile ed empatico, Valeria Nicoletti sottolinea l’importanza di queste voci nella storia della letteratura, perché parlano di

“donne la cui esistenza è stata giudicata meritevole di essere raccontata, quelle scomparse dai libri di storia, dalle statistiche, dalle testimonianze”.

Nonostante “L’arte della gioia” non mi abbia entusiasmata, leggendo questo libro mi è venuta voglia invece di conoscere meglio Goliarda Sapienza. Riguardo Annie Ernaux, può essere utile al lettore perplesso ascoltare le interpretazioni di questo libro per comprendere meglio l’assegnazione del Premio Nobel nel 2022.

Però, però, però…

Forse il lettore non sa bene cosa aspettarsi quando inizia questo saggio, quindi la prima impressione è di un avvio un po’ lento e vago. Poi però la disamina prende il suo ritmo, si alterna fra le voci di Annie Ernaux, Goliarda Sapienza e Valeria Nicoletti, con brevi incursioni di penne illustri come Virginia Woolf e Claire-Lise Tondeur.

“Incendiare il buio” fornisce nomi e informazioni importanti e non scontate, come il nome dello psicoterapeuta di Goliarda Sapienza, o la formazione famigliare di Annie Ernaux. Interpreta alcuni loro scritti alla luce degli eventi biografici e con il senno di poi.

Se a qualcuno può sembrare un libro-conferenza, arrivano presto, in toni più dimessi, brevi accenni alla vita privata dell’autrice a trasformare il saggio in una conversazione, quasi una confidenza. Si viene coinvolti nell’affetto che l’autrice ha per queste due donne, e si vuole loro un po’ più bene anche noi.

Cristina Mosca