J.R.R. Tolkien, il lungo sentiero tra Ombra e Luce – di Paolo Battistel

J.R.R. Tolkien, il lungo sentiero tra Ombra e Luce

di Paolo Battistel

I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno

Chi era J.R.R. Tolkien? Da dove nasce il mito che troviamo nelle pagine de Il Signore degli Anelli? È una semplice opera di fantasia come sostengono alcuni critici o affonda le proprie radici in altro? In questo testo l’autore mostra come Tolkien abbia ripreso e rielaborato gli antichi miti che insegnava nei suoi corsi universitari a Oxford per plasmare una mitologia primigenia e coerente: è da qui che prende forma la sua opera innovativa che vede tra i suoi modelli letterari il Beowulf.

Recensione

« Il Signore degli Anelli è fondamentalmente un’opera religiosa e cattolica; all’inizio non ne ero consapevole, lo sono diventato durante la correzione. Questo spiega perché non ho inserito, anzi ho tagliato, praticamente qualsiasi allusione a cose tipo la “religione”, oppure culti o pratiche nel mio mondo immaginario. Perché l’elemento religioso è radicato nella storia e nel simbolismo»

Queste sono parole che Tolkien stesso scrive in La Realtà in Trasparenza. Paolo Battistel in questo saggio ci mostra come, pur senza dirlo esplicitamente, i riferimenti a riti religiosi, per lo più pagani, siano continuamente presenti nelle storie di Tolkien, e non solo ne Il Signore degli Anelli.

Battistel mette in luce un Tolkien per lo più inedito, amante del Beowulf, a cui si ispira e che per molti aspetti ricalca.

Per quanto scritte da due cristiani praticanti, nessuna delle due opere menziona chiaramente elementi della propria religione: sia nel Beowulf, sia ne Il Signore degli Anelli, che segue pedissequamente il suo modello, «l’elemento specificatamente cristiano venne soppresso e lo furono anche gli antichi dèi»; sono i testi nella loro interezza a essere pervasi da un’autentica religiosità, non le loro parti costitutive destinate a riportare in auge un’etica trascorsa che viene posta «in un lontano passato, perché il passato lontano esercitava una speciale attrazione poetica»

È un viaggio tra luce e ombra, come dice il titolo stesso, in cui i personaggi sono alla ricerca del proprio wyrd (fato, destino), che inevitabilmente si compirà.

Ne Il Signore degli Anelli i protagonisti viaggiano verso Est, il luogo dove secondo le antiche popolazioni germaniche, risiedeva il Caos. Un mondo malvagio, permeato di odio e cattiveria, da cui nulla di positivo può nascere. In contrapposizione all’Ovest, dove risiede il paradiso.

Battistel ci mostra anche altri aspetti dei romanzi di Tolkien, parla anche di Lòrien, o Lothlòrien, una sorta di paradiso terrestre, in cui il tempo è sospeso.

Pur non parlando esplicitamente di religione, non riportando riti, se non saltuariamente in occasione di alcune morti, dopo aver letto il saggio di Battistel non si può non concordare con lui (e con gli altri che sostengono la stessa tesi): che il mondo di Tolkien sia un mondo profondamente religioso, in ogni atto e gesto, se pur non esplicitato e dichiarato.

Trovo che sia sempre bello ripercorrere grandi classici, libri che si sono amati, con un occhio diverso, ponendo l’accento su alcuni aspetti che al momento della lettura (per quel che mi riguarda) mi erano sfuggiti, presa com’ero dal godermi la storia. Mi è piaciuto questo breve saggio, pamphlet, per la semplicità dell’esposizione, per la chiarezza e profondità. Sebbene siano poche pagine, emerge chiara la competenza dell’autore e il fatto che oltre a ciò che ha scritto, ci sia molto altro da scoprire. Una di quelle letture che ti fan venire voglia di approfondire l’argomento.

Vi sono poi notazioni interessanti sull’utilizzo di termini come stain o shadow che non sto qui a riportare per non togliere il gusto della lettura.

Daniela