Joyland – di Stephen King

Joyland

di Stephen King

Sperling

Dal sito dell’editore

Estate 1973, Heaven’s Bay, Carolina del Nord. Devin Jones è uno studente universitario squattrinato e con il cuore infranto. Per dimenticare la ex fidanzata e guadagnare qualche dollaro, decide di accettare un lavoro in un luna park. Arrivato nel parco divertimenti, viene accolto da un bizzarro gruppo di personaggi e presto scopre che il luogo nasconde un terribile segreto: nel Castello del Brivido è rimasto il fantasma di una ragazza uccisa quattro anni prima. E così, mentre si guadagna il magro stipendio, Devin dovrà anche combattere il male che minaccia Heaven’s Bay. E difendere la donna della quale nel frattempo si è innamorato.

Recensione

Come per tutti i libri di King in rete troverete un’infinità di recensioni e pareri.

Non ho molto da aggiungere. Per me si colloca tra i suoi buoni libri, anche se non tra i migliori.

Il libro è bello, scorrevole e tocca tematiche importanti e delicate, come la malattia nei bambini, la loro morte prematura. La difficoltà di accettare che una creatura di pochi anni, abbia i gironi contati. Come si può accettare una cosa del genere.

Questo libro parla di amore e maturità. L’estate che il nostro protagonista passa a Joyland, sarà il suo rito di passaggio dall’adolescenza all’età adulta. Ne uscirà diverso. Ci sono situazioni che capiamo nel momento stesso in cui le viviamo che ci cambieranno. Questo succede al nostro protagonista.

Anche in questa storia c’è il male. Il male che, a differenza di altre volte, ha sembianze e atteggiamenti umani. C’è anche del soprannaturale, ma non è il cattivo. Il cattivo è una persona in carne e ossa, che agisce, ragiona e si comporta da persona. C’è un bambino con un dono particolare e con una forte sensibilità, che aiuterà il protagonista a smascherare il cattivo. E ci sono tanti personaggi, più o meno di contorno, ognuno, come sempre, porta il suo contributo e in un modo o nell’altro determina le azioni del giovane Devin.

Un libro che si legge in fretta, poche pagine questa volta. Piacevole e un po’ diverso rispetto al solito.

Daniela