
LA GENTE NON ESISTE
di Paolo Zardi
La gente non esiste è una raccolta di racconti importanti, rari, profondi. La gente non esiste già dal titolo pone una questione difficile: chi è la gente? Non esiste la gente. In questo nome collettivo rientriamo tutti ma in realtà nessuno è rappresentato. Perché la nostra unicità si rivela in un gesto, in un pensiero, in un dubbio, in una parola.
Paolo Zardi accende i riflettori sulla verità delle cose. Illumina con sguardo acuto e lingua affilata la solitudine delle anime, che siano rinchiusi in una stanza, davanti a uno schermo, o che vaghino per la folla. E quelle solitudini sono le nostre, che ci deprimiamo sotto un ombrellone dimenticando di guardare quanto è bello il mare. Così con l’altra gente condividiamo tutto e niente. Chi è la gente? La gente non esiste.
Sebbene non passasse giorno senza che se lo chiedesse, non era ancora riuscita a capire di chi fosse la colpa. L’educazione? La scuola? La televisione? I parrucchieri, la pubblicità, le discoteche, le cattive compagnie’ La Carrà? Lei? Nella sala d’aspetto dell’estetista, molto prima che tutto questo diventasse ufficiale – prima che Simone, suo figlio, una domenica di marzo, dopo il telegiornale delle otto, aveva chiesto di spegnere la tv perché dovevano parlare di una cosa importante – aveva trovato una rivista dove uno psicologo pelato e con la cravatta (c’era la foto in bianco e nero sulla testata dell’articolo) sosteneva che tutto dipendeva dal rapporto tra madre e figlio, e dall’amore esclusivo e insuperabile che tra loro s’instaurava. L’articolo sembrava rivolgerle un’accusa piuttosto circostanziata: poiché gli aveva voluto troppo bene, ora lui non aveva il coraggio di confrontarsi con un’altra donna.
Nei racconti ci sono rivelazioni, epifanie, i protagonisti hanno non detti con cui fare i conti, strappi da ricucire, cicatrici da sfiorare per ricordare da dove provengono.
L’autore narra con tratto deciso e scrittura formidabile gli irrisolti della gente che, anche qui, sono gli stessi che ognuno di noi si porta dietro e non trova il coraggio di affrontare. Invece è necessario fermarsi e ripartire, ricominciare a vivere.
Gli oggetti sono fondamentali. Ci illudiamo che le anime non debbano ancorarsi alle cose terrene, perché possano ascendere, mettersi in contatto con l’immenso, e invece questo siamo, uomini accartocciati su ricordi e malinconie che provengono da estati, spiagge e ombrelloni, salsiccia e insetti.
Tante le situazioni difficilissime da cui si dipanano le narrazioni. Paolo Zardi non giudica mai, tratteggia e consente poi che i personaggi siano liberi di agire, li mostra con cura paterna e li lascia andare .
Ho molto amato “Controluce”, il racconto in seconda persona ambientato durante n “afrore postprandiale che si propaga dal tavolo piazzato sotto gli olivi fino ai bordi della campagna” dipinge immagini che ben conosco e mi catapulta in un passato “felice, come quelle foto in cui tutti sorridono“. Come in una poesia senza versi questa è la polaroid che tutti abbiamo per un momento dimenticato assorbiti come siamo dal presente di asfalto e clacson di città.
Il libro lo trovate qui (Chili di Libri preferisce supportare le librerie fisiche e gli editori pertanto vi consiglia di acquistare direttamente o chiedere loro informazioni su dove trovare il libro)
Dal sito dell’editore:
Storie attraversate ora da un’inattesa ironia, ora dalla ricerca di un calore che sembra impossibile, ognuna a raccontare quell’imperscrutabile e a volte spiazzante senso dell’umano.
Anna sussurra una frase: “sotto ogni cuscino c’è un Dio”. Lo dice senza un motivo apparente, quasi sovrappensiero, prima di lasciare una sua amica. È una considerazione tanto vasta quanto intima. L’improvvisa consapevolezza che dietro ogni cosa ci sia una sorta di grazia, come un nucleo primigenio, nascosto e inafferrabile.
Ognuno dei racconti qui raccolti sembra una tappa verso questo svelamento; i personaggi, protagonisti inconsapevoli di questa ricerca squisitamente terrena e laica.Una voce si muove tra ombrelloni e corpi distesi al sole, ne coglie il chiacchiericcio ingombrante, i movimenti imperscrutabili. Coinquilini di un condominio si cercano come fossero l’ultimo avamposto di un’umanità che scompare. Un uomo riceve mail da una misteriosa ragazza russa e decide di credere all’amore più finto che possa esistere. Due fratelli scoprono nella vecchiaia della madre un segreto capace di cambiare le loro vite.
Significati da dare a attimi o a intere esistenze che Paolo Zardi racconta con una levità apparente per poi fare affondi che toccano il cuore e aprono la mente. La sua scrittura indaga un tempo sempre più confuso, in cui il passato stenta a resistere mentre il presente si carica di indizi paradossali, a volte raggelanti.
La gente non esiste dice l’autore. Esistono gli uomini, i loro insopprimibili desideri, le speranze insondabili, le misteriose direzioni che tessono ogni vita.«Sotto ogni cuscino c’è un Dio» disse piano.
Paolo Zardi vive a Padova. Per Neo Edizioni ha pubblicato la raccolta di racconti Antropometria (2010), Il giorno che diventammo umani (2013), il romanzo XXI Secolo (2015) finalista “Premio Strega” e pubblicato in Spagna, il romanzo La Passione secondo Matteo (2016). Suoi i romanzi in ebook Il signor Bovary (Intermezzi, 2014), Il principe piccolo e La nuova bellezza, entrambi per Feltrinelli Zoom, e i romanzi La felicità esiste (Alet, 2012) e Tutto male finché dura (Feltrinelli, 2018). Suoi racconti sono apparsi in numerose antologie, e sono stati tradotti e pubblicati dalla rivista Lunch Ticket dell’Università di Antioch (Los Angeles).
Il suo blog è grafemi.wordpress.com.
Da molti è considerato uno dei migliori scrittori di racconti contemporanei.