La notte si avvicina – Loredana Lipperini (Bompiani)

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“La notte si avvicina”, Loredana Lipperini, Bompiani 2020

È con tono apocalittico che Loredana Lipperini, giornalista, scrittrice e conduttrice di Fahrenheit, porta avanti la narrazione nel romanzo “La notte si avvicina”, pubblicato da Bompiani alla fine del 2020.

Nella storia viene immaginata un’epidemia di peste che spazza via un paesino marchigiano di quattrocento abitanti nel 2008 e che viene tenuta nascosta al mondo: ecco perché nessuna ricerca su Internet ce ne parlerà.

Quando non esiste documentazione su qualcosa, non c’è prova che che sia accaduto. Ma neanche che non sia accaduto…

L’avvenimento è destinato a diventare una leggenda e a mischiarsi alla fantasia. Viene raccontata da un narratore onnisciente che è in grado di ricostruire passato, presente e futuro di quello che è successo a Vallescura. Grazie a questa onnipresenza siamo in grado di entrare nei pensieri e nelle storie dei personaggi, che sono tanti. Con varie dislocazioni temporali e spaziali rintracciamo il decorso dell’epidemia tramite un vero e proprio conto alla rovescia che dà il titolo ai capitoli.

“Quando un paese si ammala e muore resta, sedimentando come una nuvola di fumo, la rabbia verso chi è ritenuto responsabile”

“La notte si avvicina” è un romanzo epidemico pubblicato in un anno pandemico, eppure il suo percorso, precisa l’autrice, è iniziato nel 2016, a riprova, probabilmente, del fatto che la peste “fa parte della nostra storia”. Il titolo si muove nel buio della nostra infanzia, in quel momento in cui bisogna cercare “il coraggio di dormire” e arriva questa ninna nanna a rassicurarci e inquietarci insieme: sarà minacciosa, questa notte che arriva, o ristoratrice?

Punti di forza

Il romanzo scorre denso come il sangue e noi diventiamo il batterio che viene trascinato all’interno del corpo. La lettura procede incalzante, ricco di coordinate inanellate da congiunzioni e virgole. La lettura non solo si addentra nei rancori e nelle colpe dei personaggi ma inietta periodicamente una stilla di cronaca nera che sembra ammalare i protagonisti. Accade forse anche nel nostro quotidiano? Non siamo anche noi stessi degli appestati, che vengono contagiati a ogni tg? Non sentiamo anche noi, per dirla con le parole di Gesualdo Bufalino, una camola strisciare sotto le costole?

“Il paese è appestato”, viene ripetuto a turno dalle varie voci narranti: una certezza e una premonizione che va oltre il razionale. Si diffonde una malattia del corpo che si confonde con quello che già marcisce dentro: un pettegolezzo, un fallimento, un crimine impunito. È la lotta del Bene contro il Male: la possibilità di azzerare tutto per poter ricominciare da capo.

Però, però, però…

“La notte si avvicina” ha una trama complessa e chiede impegno per distinguere le dinamiche tra i personaggi e le loro storie. Nonostante io non ne abbia diluito la lettura con altre e abbia finito in quattro giorni le sue 348 pagine, mi sono rimasti poco chiari alcuni passaggi, come per esempio l’uccisione accidentale di una figura che ho creduto di riconoscere e invece no.

L’affastellarsi degli episodi di cronaca nera, molti dei quali riconoscibilissimi e ancora vividi nella memoria collettiva, può lasciare una sensazione cupa e un senso di soffocamento. So di qualcuno che ha scelto le ore diurne, per leggerlo, perché di sera non riusciva più.

“Però dovrai dirlo (…) che la peste non finisce mai. Che c’è sempre un momento in cui una ferita aperta la chiama a sé e la diffonde”

Tuttavia c’è un contrappeso, che fa passare in secondo piano queste poche, piccole difficoltà. Mentre leggiamo ci accade una sorta di incantesimo, una stregoneria: le rare domande accettano di rimanere in sospeso, perché l’effetto dello stile è ipnotizzante. È un modo di scrivere difficile da riassumere; fa pensare alla Bibbia e allo stesso tempo a un’inchiesta di cronaca e il risultato è che il lettore si lascia portare.

Consigliato: l’eco rimarrà per alcuni giorni.

Cristina Mosca