La psichiatra – Wulf Dorn

Finalmente l’ho letto anch’io!

Per un’amante dei thriller era impossibile non aver ancora letto nemmeno un libro di Wulf Dorn. E vi anticipo che ho in lettura Barbara Baraldi: sto recuperando un po’ di letture!

Mi è piaciuto? Moltissimo.

Talmente assurdo che mi è piaciuto!

Sì, perché assurdo lo è, ma quell’assurdo che va bene, che piace. Ha una sua coerenza, una sua logica, anche se un paio di dettagli non mi tornano, ma non importa, non mi ha infastidita.

È una lettura piacevole, che ti tiene attaccata pagina dopo pagina.

Chi è l’Uomo Nero, il lupo cattivo? Perché ce l’ha con Ellen? Che cosa è successo nel passato?

Ellen Roth è una psichiatra perseguitata da un uomo che la conosce, ma che lei non sa chi sia. Lui è spietato: ha rapito una sua paziente, la tortura. Ha dato un ultimatum alla dr.ssa Roth: se non capisce chi è in tre giorni, ucciderà entrambe. E non ci sono dubbi cielo farà.

L’Uomo Nero arriva dappertutto, riesce a entrare in casa sua, a insinuarsi nei suoi sogni… chi è? Possibile che gli riesca tutto così facile? Deve per forza essere qualcuno della sua stretta cerchia di amici e conoscenti.

Wulf Dorn ci presenta un libro forte, che ti fa dubitare di chiunque. Immagino che ci sia stata una ricerca approfondita dal punto di vista medico e psichiatrico, e la storia è ben costruita e congegnata.

A differenza di altri thriller simili, non mi sono sentita presa in giro, perché l’assurdità del tutto permea tutto il libro, dall’inizio alla fine. C’è coerenza e logica e nulla viene taciuto al lettore. Anche il finale incredibile è in qualche modo prevedibile. Se mi leggi da un po’, sai che non amo il deus ex machina nei libri, che non mi piace quando l’autore tira fuori qualcosa di imprevedibile per risolvere la situazione. Qui l’autore ci dice tutto, mette le carte in tavola. E ci conduce al finale. Un finale, nelle ultimissime battute, raggelante.

Capisco il suo successo e d’ora in poi lo sosterrò anch’io; credo proprio che ne leggerò altri di Wulf Dorn.