La verità a pagina 31 – di Paolo Cioni (Elliot)

La verità a pagina 31
Paolo Cioni
Elliot Edizioni

Dal sito dell’editore:

Una telefonata che arriva dal passato, un vecchio libro misterioso che parla di angeli e dell’idea, difficile da accettare, che ci siano persone che vegliano su altre: ecco cosa mette in moto una storia fatta di ricordi e di sogni infranti, di rimorsi e di amori smarriti, cercati, dimenticati e mai vissuti fino in fondo.

È l’estate del 1993, Parma sembra una cartolina ingiallita. Ennio Fortis ha da poco compiuto trent’anni, lavora in una libreria e non ha una ragazza. Quella telefonata lo riporta indietro nel tempo, agli amici di gioventù, al Collettivo di cui ha fatto parte, alle riprese di un documentario dedicato alla via Emilia e mai finito e, soprattutto, a Raimondo. Raimondo il visionario, Raimondo che gli ha mostrato una strada e che gli ha tolto il sonno travolgendolo con le sue idee impalpabili e bellissime. È la sua voce che arriva dal passato, arrochita e stralunata, e che lo richiama in servizio, perché c’è un compito da svolgere: ritrovare Adele, la sua ex moglie fragile e silenziosa, tornata da chissà dove e che adesso vive da qualche parte in città. Ennio accetta e si mette in movimento, in un viaggio a ritroso che risveglia il suo amore segreto e mai sopito per quella donna, in cerca di una verità che prende forma pagina dopo pagina, come nei fotogrammi sbiaditi di un film dimenticato.

«Angeli traballanti: sono il massimo che possiamo permetterci in questa vita terrena, e sarebbe bene non lasciarceli sfuggire. Ciò che oggi posso fare è raccontare la storia di un uomo pieno di contraddizioni, confuso e geniale, incapace di dare un ordine alla sua esistenza ma capace di spingere gli altri verso un destino migliore»

Recensione

E mi ritrovo con un libro in mano, definito, spavaldamente, come “libro con la sorpresa dentro“, invece non riesco a riprendermi dal pianto.
Ecco, io volevo fare una bella recensione, come ne leggo tante, e mi sono impegnata nel farla, ho letto più lentamente, mi sono segnata personaggi, caratteristiche, luoghi, forme e colori. E ce l’avevo quasi fatta, insomma.
Ce l’avevo quasi fatta.


Poi a circa metà libro, tutto mi è sfuggito di mano, perché la sorpresa non era quella sorpresa di superficie, no.
E il protagonista è si il protagonista, ma quello reale è un altro.
E perché ci ho ritrovato me in determinati momenti, e tutti gli scritti che ho fatto sono andati a puttane.
Per tutto il libro si è in una macchina del tempo, attaccati ad un’altra macchina per la ricerca di questa fantomatica verità. Tra ricordi, rimpianti, dolcezza, passionalità, e verità di superficie, quella che ognuno si fa, la propria, ogni punto di vista ne ha una diversa.
Ed è vero, a ripensarci, che siamo circondati da angeli traballanti, e lo siamo a nostra volta per altri, nelle nostre umane imperfezioni.
Volendo e non volendo ci spingiamo gli uni verso gli altri, modificando o influenzando i destini nostri e del prossimo. E niente, la verità.
La verità sta sempre più in là di ciò che abbiamo visto fino ad ora, non ci si può fermare di rincorrerla, di crederci e inseguirla insieme alle nostre imperfezioni.
Perché se nel vostro libro, siete arrivati alla pagina 30, spingetevi a quella successiva, la 31, senza mollare o perdere le speranze.
Tanto, abbiamo fatto 30, facciamo anche 31 no? Lo dice anche il detto!

Grazie a Paolo Cioni, che, oltre ad avermi insegnato, e segnata per bene direi, tutto quello che ho visto in questo libro, mi ha fatto vedere quanto sia facile trovare una verità di superficie, soltanto guardando, e quanto sia meraviglioso l’abisso. Mi piace l’abisso.

E dopo questo, di pancia, come mia consuetudine è fare, e sempre troppo preda delle mie emozioni, vado a metabolizzare.
Mo mi riprendo, giuro, ci sentiamo poi…

I miei passaggi preferiti:

E io? Io ero quello con la pala, sul ciglio della strada, in una notte d’estate, otto anni dopo, pronto a scavare nel passato.

pag. 55

Fu allora che sentii che un meccanismo di stava avviando, ingranaggio dopo ingranaggio, e che in fondo il mondo intero non era altro che questo, ruote dentate, pulegge, affannosi tentativi e meravigliosi fallimenti.

pag. 75

Restai lì, coi miei asciugamani stretti al petto e la sensazione che il tempo fosse davvero una cosa strana, un groviglio inestricabile di presente e passato e futuro, non necessariamente sistemati nell’ordine che diamo per scontato.

pag. 97

Le strade sono piene di angeli del resto. A volte non combinano quasi nulla, i meccanismi con cui volano stridono e s’inceppano, ma questo non vuol dire che non ci stiano provando

pag. 173

Succede quando qualcuno di importante se ne va: ti tornano in mente le occasioni mancate, la volta in cui non sei andato a un pranzo di Natale o non hai accettato un invito, o le tante volte in cui non hai preso il telefono per un saluto.

pag. 180

Paola Mazzon