“L’aquilone di Noah” di Rafael Salmerón per Uovonero

L’aquilone di Noah racconta una storia delicata e profondissima.

Noah è un bambino speciale, silenzioso, chiuso nel suo mondo, sembra ignorare le persone che si muovono attorno a lui.

Ma ha una grande passione per gli aquiloni e approfitta di ogni occasione per lanciarlo in volo tra i cieli della Polonia.
Noah vive a Cracovia con i genitori, ha un rapporto difficile con la sorella Hannah e persino sua madre sembra non capirlo né accettarlo.

Il padre, l’orologiaio Leopold è sempre alla bottega e si lascia trascinare dagli eventi mentre soltanto Joel, il fratello maggiore, lo asseconda e lo difende dai pericoli che Noah incontra quando va in giro per il ghetto con il suo aquilone.
La seconda guerra mondiale incombe ma ancora nessuno intuisce la vera portata di questo disastro: l’invasione della Polonia da parte dei tedeschi non ha ancora svelato l’intento mostruoso dei nazisti che si scatenerà di lì a poco.
Così seguiamo le vicende della famiglia Baumann, la persecuzione da parte dei nazisti, la vita insieme a un’altra famiglia con cui sono costretti a nascondersi e la deportazione.
Uno spaccato profondo e durissimo della vita alla vigilia dell’olocausto che cambierà e distruggerà per sempre la vita di intere famiglie.
L’invasione nazista è vista con gli occhi di chi la vive giorno per giorno in un crescendo di imprevedibile crudeltà.

Dora, la madre di Noah, cerca persino di convincere Joel ad arruolarsi nella polizia ebrea, criticando il suo animo inquieto che come quello di tutti i giovani lo porta a opporsi al nemico anche quando ne possano venire dei vantaggi.

La ricerca del compromesso, l’istinto di sopravvivenza, il sacrificio dell’ideale e della patria per guadagnare anche soltanto un giorno di vita in più sono i grandi temi che attraversano questa storia fatta di quotidianità, di tavole apparecchiate con il poco che rimane e si riesce a mettere insieme.
Tante le storie che si intrecciano e alternano nella narrazione, c’è Ezra con i suoi burattini, Irena Hiller e il signor Rosemfeld, un giocattolaio, tutte queste vite ruotano attorno alla figura del piccolo Noah e del suo aquilone, che i tedeschi hanno vietato, forse per davvero o forse no, ma questo simbolo di crescita e di libertà nelle mani di un bambino e il simbolo più potente di un dolore perpetrato senza ragione a una moltitudine di innocenti.

Incipit:

Un aquilone nel cielo. L’aria limpida e chiara, il vento perfetto, né troppo forte né troppo debole. I colori vivaci si stagliano nitidi, quasi irreali, nel caldo e acceso blu dell’estate. Per qualche istante non c’è nient’altro; solo il cielo, il vento, l’aquilone. Ma dura solo un momento. Il vento cessa all’improvviso e l’aquilone precipita, vuoto e morto, al suolo. Noah, con la silenziosa tristezza dei sogni che giungono al termine, si avvicina a raccoglierlo.”

Dal sito dell’editore : Una storia tenera e appassionata, che ci invita a mantenere la speranza anche nelle situazioni più disperate.Noah è un bambino diverso dagli altri: vive nel suo mondo, non parla e non sembra ascoltare.Ha una sola passione: il suo aquilone, e ogni occasione è buona per farlo volare nel cieli di Cracovia.Noah è il figlio più piccolo dell’orologiaio ebreo Leopold Baumann e di sua moglie Dora. La sua è una famiglia disgregata, attraversata dal conflitto tra la madre, pratica e distaccata, e il padre, timido e appartato; l’unico rifugio sicuro sono le braccia forti e amiche del fratello maggiore Joel.È il 1939 e i tedeschi hanno appena invaso la Polonia.Molti sanno che l’odio dei nazisti verso gli ebrei è reale e temono per la loro vita, ma alcuni sono convinti che staranno meglio sotto il governo dei tedeschi.In poco tempo però il susseguirsi divieti, violenze, persecuzioni rende evidenti i piani dei nazisti…

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