Love is a human right – di Carlo Scovino

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Love is a human right

omosessualità e diritti umani

di Carlo Scovino

Con il patrocinio della sezione italiana di Amnesty International

Rogas Edizioni

Dai mancati riconoscimenti legislativi fino alle condanne, alle persecuzioni e alle torture, l’omosessualità e l’identità di genere rappresentano purtroppo campi molto “fecondi” per la violazione dei diritti umani più elementari. Questo libro, dopo un’ampia premessa sulla storia sociale dell’omosessualità e sul suo rapporto con le religioni, con la scienza e con la medicina, da un lato offre una approfondita panoramica sui principali trattati internazionali che tutelano l’identità di genere, e dall’altro racconta, attingendo alle ricche documentazioni di Amnesty International, dei casi emblematici di violenze e soprusi che ci ricordano che, nonostante i progressi e gli avanzamenti, la strada da percorrere è ancora molto lunga e piena di difficoltà. Libro patrocinato dalla sezione italiana di Amnesty International.

Recensione

Sono certa che in molti, vedendo questo libro, penseranno: “Ce n’era veramente bisogno?” Magari non lo penseranno con queste parole, non così esplicitamente, ma il senso è quello. Perché il periodo che stiamo vivendo qui in Italia è strano, è contraddittorio. Da una parte si parla molto di diritti degli omosessuali, hanno diritto ad avere diritti o è giusto continuare a trattarli diversamente? D’altra parte si fa ben poco oltre a parlarne. Ci sono ancora episodi di violenza basati sull’orientamento sessuale, manifestazione estrema di omofobia:

In sostanza l’omofobia viene oggi distinta dalle fobie comunemente intese ed è piuttosto considerata come un atteggiamento pregiudiziale, in quanto le emozioni associate alla fobia classica sono l’ansia e la paura irrazionale, mentre le emozioni legate al pregiudizio sono l’odio e la rabbia. Inoltre le persone fobiche vivono la loro paura come irragionevole, mentre le persone con pregiudizi credono che la loro ostilità nei confronti di una certa catego- ria di persone sia giustificata e condivisibile

Questo saggio cerca di definire un quadro quanto più possibile completo, mantenendo “la prospettiva dei diritti, così come sanciti in tutti i trattati internazionali e in special modo nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.”

È un libro che ripercorre velocemente come era considerata l’omosessualità nelle diverse epoche, focalizzandosi, come è naturale, sull’Europa, per includere gli altri Stati solo in epoche più recenti.

E proprio dagli States deriva il termine gay, che ho scoperto leggendo questo libro, essere acronimo di good as you – g.a.y.

Viene affrontato molto bene un aspetto tipico italiano, ossia il fatto che lʼomosessualità è stata per molto tempo un mondo che cʼè, però non esiste, perché non ha il diritto di affiorare alla realtà. Chi è gay è diverso, e quindi sbagliato. Non ha diritto di essere felice. Non può aspirare a una stabilità familiare, al matrimonio, men che meno ad avere dei figli. Eppure

l’opinione pubblica sembra essere molto più lungimirante di alcuni politici e molto meno asservita alle condanne e alle omissioni delle gerarchie religiose e dei partiti politici.

Prima di aver terminato questa recensione, stavo leggendo un altro libro e mi sono imbattuta in questa frase, che voglio riportare perché esprime molto bene quello che per molti è ancora il pensiero dominante, per far capire fino a che punto l’orientamento sessuale di una persona determini la bontà o meno della persona stessa, il fatto che l’accettiamo o no:

“I miei mi hanno perdonata per i tentativi di ammazzarmi, ma se andassi da loro a dire che sono gay mi butterebbero fuori di casa.”

Ecco, alcuni di noi sono ancora lì. Interessa di più sapere con chi va a letto una persona, piuttosto di chi è veramente. Il libro parla anche delle violenze: ci sono paesi in cui l’omosessualità, al pari dell’adulterio o dello spionaggio, è punito con la pena di morte. Va da sé che non esiste un processo equo: il sospetto è prova certa.

Il libro ha ottimi spunti, non pretende di essere esaustivo, ma di dare una linea di quello che dovrebbe essere il percorso legislativo, tenendo come punto di riferimento la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Per far questo ci racconta un po’ di contorno, perché non si può comprendere la situazione se non si hanno tutte le coordinate.

Love is a human right. Tutti hanno il diritto di amare.
Daniela