Il maestro e Margherita di M.A. Bulgakov

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Quest’ultimo romanzo di Bulgakov fu pubblicato dopo la sua morte e forse proprio per questa ragione rappresenta un testamento letterario di grande importanza per comprenderne la natura più profonda.

La narrazione prosegue parallela su tre diversi piani narrativi e, sebbene la prova si prospetti difficile, l’autore la porta bene a compimento alternando i tre piani con leggerezza grazie anche al taglio teatrale del romanzo.

La prima linea narrativa racconta del “maestro”. Ci troviamo in un ospedale psichiatrico, lui è stato rinchiuso perché la sua condotta di vita e artistica (a causa del romanzo su Ponzio Pilato) mal si adeguava all’ideologia del regime sovietico degli anni trenta. Il maestro ha delle visioni, un ospite del manicomio che passa attraverso le sbarre della sua finestra e lo convince di essere impazzito per davvero.

A Mosca, nel frattempo, gira uno strano personaggio, il Diavolo in persona che si fa chiamare Woland e si accompagna a personaggi eccezionali: il gatto ippopotamo, fra tutti, che più di ogni altro, rappresenta l’apoteosi di questa eccezionalità. Dopo aver perseguitato gli intellettuali moscoviti, ritroviamo Satana durante un Sabba che investe Margherita del privilegio di diventare strega e partecipare quale Regina e Ospite d’Onore al Gran Ballo di Satana.. Questa è la condizione essenziale perché lei possa ricongiungersi al Maestro, pertanto si vede costretta ad accettare. Finalmente si sente libera e urla “Brucia, passato, brucia!” mentre su Mosca, come Sodoma, si infiammano i palazzi e il circolo degli intellettuali, simbolo della cultura del tempo.

Ultimo piano narrativo è quello del racconto dentro il racconto: Gesù di Nazareth, qui denominato Ieshua, viene arrestato e incontra Ponzio Pilato che lo condurrà alla crocifissione e all’uccisione di Giuda. Così il romanzo del Maestro prende vita all’interno dell’opera che lo contiene in atmosfere surreali e immaginifiche.

Quest’opera è densa di simbolismi. Si ispira per molti particolari al Faust di Goethe (‘anima venduta di Margherita, alcuni dei nomi dei personaggi), in un alternanza di registri: comico, drammatico, lirico e talvolta tragico).

I tre piani si ricongiungono dopo il Sabba: Margherita e il Maestro, finalmente ricongiunti nel buio appartamento dai fogli sparsi, possono vivere in pace per sempre. Mentre a Mosca ci si interroga sugli avvenimenti dei giorni precedenti e sulle strane morti e sparizioni che li hanno caratterizzati.

Di tutto ciò è consapevole soltanto il poeta visionario, Ivan, che continuerà a ricordare quella notte nei suoi terribili sogni ricorrenti.

La libertà intellettuale e i limiti di Satana fanno da sfondo all’intera opera, la libertà dalla razionalità di Margherita che forse è l’unica a trovare la vera e profonda felicità. E così va letto il romanzo, con animo libero e sereno, senza addentrarsi nei piani e nei simboli che lo percorrono per riuscire a godere appieno di questa lettura surreale.

Bulgakov a Mosca la famosa panchina
Bulgakov a Mosca la famosa panchina