Marco Polo, di Gianluca Barbera (Castelvecchi)

Marco Polo
di Gianluca Barbera
Castelvecchi Editore

Marco Polo
di Gianluca Barbera
Castelvecchi Editore

Dal sito dell’editore

Marco Polo ha aperto la via dell’Oriente, è un esploratore di grande fama, l’emblema stesso del viaggiatore… eppure gli capita di raccogliere insulti e ortaggi mentre narra sulla pubblica piazza delle sue imprese leggendarie. Intrattenitore ambito nelle corti d’Europa grazie alla circolazione dei favolosi resoconti del Milione, ha girovagato come un novello aedo ripetendo all’infinito il racconto delle sue gesta e di ciò che ha visto: enormi ricchezze accumulate dai potenti, donne di bellezza comparabile solo a quella di Elena di Troia, popoli dai costumi sanguinari, pratiche magiche oscure e mistici indovini, guerrieri di valore ineguagliabile lanciati in epiche battaglie, miserabili traditori pronti a ordire macchinazioni, ma soprattutto luoghi fantastici in cui la natura ha dato sfogo ai propri capricci. Desideroso com’era di non deludere le aspettative dei signori che lo ospitavano e dei loro cortigiani, tutti smaniosi di novità ed esotismo, Marco Polo si è abbandonato a una sfrenatezza inventiva senza eguali, finendo per confondere verità e fantasia. E lo scottante segreto che custodisce da anni è reale o frutto anch’esso della sua fertile mente?
Un romanzo scritto in una lingua limpida e immaginifica che vi catapulterà in un’altra dimensione, dove non è più l’uomo che conta, ma l’eternità del suo mito, della sua storia.

Recensione

“Marco Polo è ritornato, è tornato dall’Oriente, e ritrova la sua gente che lo ama sempre più”

Non so se ve lo ricordate il cartone animato, anni ’80. Io no, ricordo solo questo pezzo di ritornello. Ma è in queso momento che facciamo la conoscenza del Marco Polo raccontato da Barbera.

Tornato dall’Oriente, gira di corte in corte, chiamato per raccontare dal vivo le sue esperienze. Non sempre gli astanti sono interessati, a volte paiono annoiati, altre invece pendono dalle sue labbra. Ma è tutto vero ciò che racconta? Come può, un’unica persona, aver vissuto tutte quelle avventure?

Sono domande che alcuni si pongono, ma non tutti. E Marco Polo risponde, sempre, senza perdersi o confondersi. La verità è soggettiva. A volte le cose diventano vere per il solo fatto di raccontarle, anche se inventate.

Ma chi può dire cosa è vero e cosa è falso. Io meno di tutti; perché ciò
che importa è la storia: e quella deve durare in eterno

Marco Polo racconta per il gusto di raccontare, per inventare o rievocare storie, per intrattenere e farsi intrattenere, perché nel raccontare lui rivive, torna a essere quello che era. Dell’esperienza in Oriente non gli resta altro che il ricordo e il racconto, e di questo vive. Il suo è un espediente per non morire, nel senso fisico e metaforico, per dare un senso al proprio essere.

E tuttavia non è forse
vero, dopotutto, che il senso delle cose non sta nelle cose, ma
ineluttabilmente in noi stessi?
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Lui stesso non sa più che cosa sia vero e che cosa inventato. Ha raccontato le sue avventure talmente tante volte, aggiungendo, togliendo, modificando, che non saprebbe più ricostruire l’originale. Vive di rimpianti e di memorie di un periodo per lui florido e ricco. Dopo la pubblicazione de Il Milione è diventato famoso, conosciuto in tutta Europa, ma ora non ha più nulla, se non la sua capacità di raccontare, la sua memoria e la fantasia, con cui rendere più appetibili e vivaci le storie.

Barbera ci consegna una figura umana, un uomo che ha vissuto al fianco di Kublai Khan per anni, che ha saputo farsi valere in Oriente, in una civiltà molto diversa da quella di provenienza, un uomo che ha davvero visto la fine del mondo, per come era conosciuto, ma di cui, nel momento in cui racconta, non è rimasto nulla. Ci troviamo di fronte a un millantatore, a tal punto che anche la sua identità viene messa in dubbio.

Sono giunto talora a dubitare perfino di me, della mia identità;
e parecchie notti ho sognato di non essere me stesso, Marco, di
averlo incontrato su una pista carovaniera e di essergli stato accanto
così a lungo da finire per credermi lui, dopo la sua morte
per mano dei predoni. E di averne preso il posto per tenerlo in vita,
e con lui la sua storia, che mai potrà essere dimenticata.

Un libro di avventure, di fantasie, di racconti in stile Mille e una notte. Marco Polo che si trasforma in Sherazade per non morire. Un’avventura che vale una vita.

Daniela

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