Di nessuno – di Simona Mangiapelo (AlterEgo)

Dal sito dell’editore

Si può diventare allo stesso tempo vittime e carnefici di se stessi? È possibile dannarsi per un po’ di felicità? E si può davvero essere felici?
Certo che si può, se ci si convince che l’unico modo per farlo sia rinunciare alla propria famiglia, tradirla, ingannarla, per vivere una passione mai provata prima. In un attimo Elisa perde il controllo. Alessandro le entra nel cuore, in testa, nel corpo. E ben presto nulla avrà più senso, se non le mani, il respiro, la bocca di lui su di sé.
Ma ci sono cose che Elisa non sa, e sono tante, e sono tremende. E le scoprirà nel peggiore dei modi. Perché alla violenza risponderà con violenza, e al dolore con altro dolore. Per poi ricominciare, proprio da dove tutto era stato interrotto.

Recensione

Ci sono persone incapaci di essere felici. O soddisfatte. O appagate.

Elisa è una di queste.

Ha una bella famiglia, due bambini, un marito che la ama e che farebbe e fa qualunque cosa per lei, ma una vecchia fiamma la fa trasgredire. E trascurare la famiglia. Lei si butta tra le sue braccia, incapace di resistergli. Prova a mantenere le redini della propria vita, cerca di essere una buona madre, ma la nuova situazione mal si concilia con la sua vita precedente.

Elisa lo sa che non finirà bene, ma non immagina quanto. E scoprirà nella maniera più brutale fino a che punto può arrivare un uomo. E anche lei, si spingerà oltre.

Una famiglia perfetta, in apparenza. Ognuno custodisce il proprio segreto, nasconde la sua vera indole. Elisa ha un passato che a momento ritorna prepotente, dei vuoti da colmare.

La sua amica Diana cerca di metterla in guardia, ma non ci riesce. Elisa va dritta verso l’autodistruzione. Ne resterà soltanto uno: o l’amante o il marito, con la famiglia.

Elisa cerca di vivere, pensa finalmente di respirare, si sente viva dopo molti anni. Ma tutto questo ha un prezzo, e nulla è come sembra. Alessandro non è un brav’uomo, non la ama, non la vuole al suo fianco, la sta solo usando.

Vivono tutti nell’ipocrisia di una vita che deve sembrare qualcosa che non è. Ma, alla fine, sembrano tutti appagati.

Daniela