Notte di luna – di Patrizia Matteucci

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Notte di luna

di Patrizia Matteucci

Edizioni Augh

Dal sito dell’editore:

La tranquilla città di Assisi viene sconvolta da una serie di omicidi efferati compiuti nelle notti di luna piena e si ipotizza l’esistenza di un licantropo. Il romanzo Notte di luna di Patrizia Matteucci è un thriller con sfumature horror; una trama intrigante con numerosi colpi di scena conduce il lettore in un vortice di leggendarie ipotesi e incubi notturni nel tentativo di dare un volto alla bestia che semina il terrore nella città di San Francesco. E il personaggio principale porta proprio il nome del santo umbro: Francesco è un adolescente che si è appena trasferito a casa della nonna e della cugina Chiara dopo l’incidente in cui ha perso la madre. Il ragazzo scopre il dono di saper parlare con i lupi ma verrà coinvolto suo malgrado nella terribile vicenda del mostro senza identità e imparerà una grande lezione: “Niente è come sembra”

Recensione

Il libro inizia in maniera molto delicata, con il racconto, appena accennato, di una tragedia, da cui tutto ha inizio: Paola e Francesco restano senza la madre, e lui deve trasferirsi ad Assisi dalla nonna, perché la sorella non riesce a mantenerli entrambi. La sua nuova vita all’inizio è un inferno: i suoi compagni lo ignorano, il ragazzo della cugina, un energumeno tutto muscoli e niente cervello, lo ha preso di mira e Francesco è vittima di bullismo, anche pesante. L’unica sua amica è una lupa, che lui ha salvato da morte sicura.

Nel frattempo la città di Assisi assiste impotente agli assalti di una bestia feroce, o meglio, di un licantropo. Il lettore lo intuisce subito di chi si tratta, ma questo non toglie nulla alla bellezza del libro.

Il romanzo è scritto bene e gli elementi “sovrannaturali” sono ben inseriti nella struttura. I protagonisti sono credibili, anche se tutti particolarmente sfortunati. Tra chi ha perso i genitori, chi un figlio, la fidanzata o altro, si ritrovano tutti insieme con ferite da curare.

«Mia madre diceva sempre che un abbraccio è la miglior medicina per un cuore ferito» e qui, di cuori feriti, ce ne sono parecchi.

Uno degli aspetti che mi sono piaciuti di più è che tutto viene descritto senza esagerazione, dando l’idea, la sensazione, ma senza calcare troppo la mano:

“Fu come se il baubau, rintanato sotto il suo letto da bambino, avesse aspettato pazientemente tutti quegli anni tra l’oscurità e i batuffoli di polvere per poter saltare fuori e colpirlo nel momento di maggior debolezza.”

È un libro che si legge velocemente, una bella storia in cui gli elementi sono ben armonizzati ed equilibrati. Centrato più sui rapporti tra le persone, sulla difficoltà di andare avanti dopo un evento traumatico, che non sul soprannaturale.

L’unico appunto che mi sento di fare, riguarda un paio di brevi passaggi, in cui gli assistenti sociali vengono fatti passare come quelli che separano le famiglie, quasi non aspettassero altro. Cliché orribile quanto falso. Chi li conosce, conosce la loro professione e quello che fanno quotidianamente, sa che parliamo di professionisti che si ritrovano sempre, per definizione, a lavorare in situazioni di gravi difficoltà, quando non estreme, che lo fanno per lo più in silenzio, evitando sensazionalismi. E quindi, ecco, ritrovare questi luoghi comuni mi dispiace molto, perché non se lo meritano. Ed è l’unica ombra in un libro che mi è piaciuto per molti aspetti, per il linguaggio, la storia, i personaggi, gli argomenti trattati. Praticamente tutto.

Daniela

2 Risposte a “Notte di luna – di Patrizia Matteucci”

  1. Salve sono l’autrice del romanzo e chiedo scusa se in qualche modo ho alterato una realtà professionale tanto importante come quella degli operatori di assistenza sociale, professione che tra l’altro all’età di quattordici anni avevo valutato nel momento della scelta degli studi. Il mio intento era semplicemente portare Francesco da Milano ad Assisi, e purtroppo per farlo ho usato un cliché che nell’immaginario collettivo può risultare duro e alle volte spietato, ma le assicuro che non era mia intenzione offendere nessuno.
    Grazie per la bellissima recensione,
    Patrizia

    1. Ciao Patrizia,

      grazie mille per il tuo intervento e chiarimento.
      Mi sono sentita di sottolineare l’aspetto, perché sia io sia la mia collega siamo abbastanza sensibili a certi argomenti e so il duro lavoro che gli assistenti sociali svolgono, tra mille difficoltà, per aiutare famiglie, bambini e anziani. Per me è importante dare a questi professionisti il giusto merito, anche perché troppo spesso vengono additati come responsabili di decisioni “sbagliate” senza conoscere le situazioni. Dato che i media in queste storie ci sguazzano e che gli assistenti sociali non hanno una rappresentanza forte come quella di altri ordini, mi sono sentita di dire due parole in loro favore.
      A presto
      Daniela

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