Oracolo manuale per scrittrici e scrittori – di Giulio Mozzi (Sonzogno)

Oracolo Manuale
Giulio Mozzi
Sonzogno

Oracolo Manuale per scrittrici e scrittori

ovvero

metodo rapido ed efficace per la risoluzione
di ogni problema narrativo e di scrittura,
particolarmente adatto ai principianti
ma non privo di utilità anche per gli esperti

di Giulio Mozzi

Illustrazioni di Lise & Talami

Sonzogno

Dal sito dell’editore

Questo libro si può usare come un gioco. Se stai lavorando a una storia scritta e ti trovi in difficoltà, allora puoi prenderlo in mano, soppesarlo, strofinarci sopra il palmo tenendo gli occhi chiusi, e aprirlo a caso. Troverai, sulla pagina di destra, un consiglio o una provocazione o una riflessione o una domanda; e sulla pagina di sinistra un breve approfondimento. Prova ad applicare ciò che hai trovato al tuo problema. Forse lo stimolo ti aiuterà a osservarlo con uno sguardo un po’ diverso. Ma questo libro è anche un serissimo libro da meditare, perché in circa duecento massime l’autore ha condensato il succo di un’esperienza di editing e di insegnamento della scrittura ormai più che ventennale. Non ha l’ambizione di avviare alla professione della scrittura, ma piuttosto quella di aiutare chi muove i primi o i secondi passi nell’umana pratica del raccontare a diventare un po’ più consapevole, un po’ meno ingenuo, e forse addirittura un po’ più bravo.

Recensione

Questo libro lo abbiamo voluto fortemente.

Come recita il titolo, si tratta di un oracolo. Uno di quei libri da tenere sulla scrivania o sullo scaffale, da prendere un po’ distrattamente quando non sai bene che piega dare agli eventi – alla scrittura in questo caso – e la sua consultazione casuale ti aprirà le porte di mondo fino ad allora solo intravisti. Be’, magari non è proprio così, ma di certo è un valido aiuto. Non fosse altro che per il fatto che consultandolo ti distrai dal problema e se non trovi la soluzione che cercavi, la trovi a qualcos’altro. Insomma, il problema non è la risposta, semmai è la domanda!

Facciamo un esempio, apro a caso pagina 47:

Immagina: quella scena lì, come la scriverebbe il tuo scrittore preferito?

Ecco, a me manda in crisi la risposta, tanto per dire. Che poi, è scritto nelle istruzioni d’uso all’inizio, le pagine da leggere sono due. Nella prima (quella pari, per intenderci) c’è il quesito, in quella dispari la risposta. Ecco il quesito:

Quante volte, nella vita, dovendo prendere una decisione, ti sei domandato come avrebbe agito al tuo posto una persona che stimi? (O, che è lo stesso: quante volte hai chiesto consiglio a una persona che stimi?) È chiaro che poi non hai seguito l’esempio (immaginario) o il consiglio pari pari: l’hai fatto tuo, l’hai rimuginato, l’hai reso adatto a te.

Le pagine sono 400. Non è un romanzo, è difficile leggerlo di fila, anche perché i consigli, in questo modo, si sovrappongono l’un l’altro. E se alcuni non vi sembrano originali, sappiate che il loro scopo non è quello di stupirvi, ma, appunto, di fornirvi uno spunto di riflessione, un’idea per proseguire nella scrittura, un punto di svolta, un scioglimento di un nodo…

Facciamo un altro esempio, andiamo più verso la fine. Pag 336 e 337 – le pagine in tutto sono 400:

È sempre importante ricordare che esistono delle convenzioni (per esempio, che l’investigatore scoverà l’assassino). Ma sono solo convenzioni. È possibile ribaltarle, trasformarle. (Come fecero, tanto per stare nel genere, Friedrich Dürrenmatt in romanzi come La panne o La promessa, o Agatha Christie in Dieci piccoli indiani o Sipario.)

C’è un assassinio?
Non è detto che ci sia un colpevole.

Non vi abbiamo convinti? Peccato! A noi piace molto. Un po’ come gioco, un po’ come oracolo.

Daniela