Orgoglio e pregiudizio – di Jane Austen (Einaudi)

copertina orgoglio e pregiudizio

ORGOGLIO E PREGIUDIZIO

Jane Austen – Einaudi 2007

Traduzione di Fernanda Pivano

“Tutto riesce a nutrire ciò che è già forte. Se, invece, si tratta soltanto di un’inclinazione leggera e debole, sono convinta che sia sufficiente un buon sonetto per farla morire”.

“Orgoglio e pregiudizio” è stato scritto da una Jane Austen appena ventunenne, circa quindici anni prima che diventasse un libro. Gli aveva dato il titolo “Prime impressioni” e vi raccontava di una famiglia numerosa come la sua, con la differenza che troviamo cinque figlie invece che solo due. Poi nel 1813 riuscì a ottenerne la pubblicazione grazie alla scia del successo di “Ragione e sentimento”, che aveva pubblicato a pagamento due anni prima.

La promotrice del diritto alla sinceritò nelle relazioni parla di rapporti e convenzioni sociali con una ironia inestinguibile. Per quattrocento pagine seguiamo le vicende della famiglia Bennet e ne impariamo a conoscere i membri con tanto di pregiudizi, fisime e fragilità.

“È un fatto universalmente noto che uno scapolo provvisto di un cospicuo patrimonio non possa fare a meno di prendere moglie”:

Ha uno degli incipit più famosi al mondo, questo libro scelto dal sondaggio interno a #RMW – Lettrici forti come lettura condivisa di settembre 2019. Intorno alle giovani Elizabeth, Jane, Mary, Kitty e Lydia girano amiche, parenti, pretendenti, simpatie e antipatie che ci vengono ritratti quasi più attraverso i pareri comuni che tramite quello che fanno o dicono. In questo senso possiamo definirlo un romanzo corale, perché la reputazione diventa quasi un personaggio a sé stante, con peso e variabili che cambiano a seconda dei punti di vista e dei – per l’appunto – pregiudizi.

Arriva un nuovo vicino, a Longbourn. Mrs Bennet è in brodo di giuggiole perché non c’è occasione migliore di questa per cercare di maritare almeno una delle sue cinque figlie. Il nuovo vicino, Mr Bingley, porta con sé amiche, amici e parenti: tra questi c’è il tenebroso Mr Darcy, che la comunità trova difficile da decodificare perché parla poco. I nuovi arrivati suscitano la curiosità di tutto il vicinato. A loro si aggiungono Mr Wickham, che pare aver subito un grave torto proprio da Mr Darcy; e Mr Collins, buffo parente Bennet che ha tutte le intenzioni di far restare la proprietà in famiglia sposando una delle cugine. Inizia un’apoteosi di pettegolezzi, deduzioni, lettere, dubbi, paure, inseguimenti finti e veri. A metà libro arriva un colpo di scena e una delle giovani Bennet macchia l’onore della famiglia scappando con… non ve lo diciamo.

Il libro si distingue sicuramente per l’arguzia, la satira e il cinismo con cui la sua autrice, che non si è mai sposata, dipinge la società medio-borghese previttoriana soprattutto attraverso il concetto del matrimonio e dei rapporti sociali, ma aggiunge un pizzico di sano femminismo rivendicando il diritto al libero arbitrio. In questo romanzo non abbiamo personaggi spiccatamente rivoluzionari, perché è ancora l’uomo a poter cambiare le cose e le donne ad andargli dietro, ma in quel contesto sociale non era immaginabile il contrario.

Nella prima parte del romanzo abbiamo prese di posizione molto forti, dettate più da convinzioni (i pregiudizi) che da reali accadimenti. Con questi presupposti è facile vedersi ribaltare le situazioni e le prime impressioni nel corso della lettura. Impariamo così ad amare il personaggio di Mr Darcy, che definirei reazionario: è tra i pochi che non si abbandona all’inerzia del pettegolezzo nè si arrocca nell’orgoglio personale, ma va oltre le apparenze e non a caso ama il carattere altrettanto reazionario di Elizabeth. In nome suo si lascia migliorare. Desidera to fix things, “aggiustare” situazioni che magari lui stesso ha generato per un equivoco. Diventa una palla da biliardo che con la sua traiettoria cambia il destino delle altre, marcando definitivamente “Orgoglio e pregiudizio” come romanzo di formazione.

Cristina Mosca

2 Risposte a “Orgoglio e pregiudizio – di Jane Austen (Einaudi)”

  1. È uno dei miei romanzi preferiti. Ci sono tanti difetti, però è per me una storia davvero molto bella ☺️❤️

    1. e quanto cambia, l’effetto della sua lettura, in base alla nostra età! 🙂 grazie per la condivisione!

      Cristina M.

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